Ancelotti e il conto in sospeso con la Juve: “Per me è sempre stata una rivale. Torino è triste, non mi sono mai sentito a casa”

Ancelotti e il conto in sospeso con la Juve:

“La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai. Per me è sempre stata una rivale. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l’ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego, rivolgersi altrove”. Queste le parole del nuovo tecnico del Napoli nei confronti di club e tifoseria bianconera, riportate nella sua autobiografia ufficiale “Preferisco la Coppa”, uscita qualche anno fa, dove Ancelotti chiarisce una volta per tutte che lui e la Juventus sono due rette parallele che non s’incontrano mai.

Ancelotti e l’ambiente Juve non sono mai andati d’accordo, anche perchè, a detta di Carletto “Torino è triste”. Ma c’è un episodio in particolare che ha segnato il punto di non ritorno. Milan, Inter e Juventus, nell’estate del 2008 si affrontavano nel Trofeo Tim, Ancelotti era alla sua ottava stagione sulla panchina rossonera e gli juventini assiepati in curva sud gli rivolsero il solito coro: “Un maiale non può allenare”. Ancelotti non ce la fa più, si gira verso di loro e alza il dito medio. “Non ne potevo più”, le sue parole.