Calciomercato, il pagellone della Gazzetta: “Atalanta e Genoa i venditori, al Napoli 7 perchè…”

Finito il Calciomercato, La Gazzetta dello Sport propone il classico pagellone

Pochi, ma buoni. I ritocchi di questo gennaio non sono tanti, ma sembrano destinati a lasciare traccia in questa seconda parte della stagione. E magari anche nelle successive. Il movimento di denari supera di poco quello delle ultime tre stagioni (oltre 90 milioni), a conferma che in A si sta provando a spendere i soldi con maggior giudizio. Ad esempio Inter (7,5) e Roma (6,5), condizionate dal fair play finanziario devono tenere d’occhio il bilancio, ma evidentemente ciò non ha impedito loro di essere al centro delle trattative.

Il Colpo — I nerazzurri meritano il voto più alto perché l’affare-Gagliardini pare proprio quello giusto per sistemare il centrocampo. Ausilio per ora ha speso solo 2 milioni, ma nel 2018 il conto arriverà a 28: una cifra-record per un investimento che rende concreta la sfida al monopolio-Juve. Sono stati alleggeriti anche i conti con le uscite di Jovetic, Melo e Ranocchia e ciò facilità i progetti ambiziosi della famiglia Zhang. Dal canto suo il club giallorosso ha preso Grenier e ha fatto di tutto per bloccare l’atalantino Kessie per l’estate, a dimostrazione che il club di Pallotta ce la metterà tutta per convincere Spalletti a restare.
Investimenti — Non è rimasta a guardare, però, la Juventus (7) che ha operato a 360 gradi. Preso Rincon, Marotta ha messo le mani su due giovani appetiti (Caldara e Orsolini) mentre ha fatto partire le grandi manovre per luglio: con Tolisso in primo piano. Anche il Napoli (7) ha fatto la sua parte. Preso per tempo Pavoletti (l’acquisto più caro in termini di bilancio: 15 milioni), ha venduto bene Gabbiadini (17) e completato l’interessante lavoro avviato in estate. Interessanti anche le soluzioni del Milan (6,5). Senza denari Galliani ha pescato i prestiti di Deulofeu e Ocampos, che paiono in grado di rimpiazzare bene l’esuberante Niang. Difficile far meglio, anche perché in casa rossonera le attenzioni sono sempre più verso il nuovo corso cinese.

I Venditori — L’Atalanta (7) ha il merito di aver saputo cogliere l’attimo. Avere il coraggio di vendere (al meglio) al momento giusto non è da tutti. La famiglia Percassi è ambiziosa da sempre, ha un progetto verde, saprà far buon uso delle plusvalenze. Il Genoa (6,5), invece, ha dovuto lasciar andare Pavoletti e Rincon per motivi di bilancio. Eppure Preziosi è stato veloce a trovare nuove opportunità di business, puntando sulla valorizzazione di Hiljemark, Cataldi e Taarabt. E intanto il presidente rossoblù si sfrega le mani per l’estate: con quel Simeone…

Immobilismo — Appena fuori dal limbo c’è il Torino (6+), con l’operazione-Iturbe, Carlao e il riscatto anticipato di Iago Falque. In più ha bloccato Milinkovic Savic jr, portierone dalle belle speranze. Rinuncia, invece, al centrocampista per dare ai giovani granata la chance di maturare senza ombre. Non vanno oltre la sufficienza, invece, Bologna, Cagliari, Lazio, Sampdoria e Udinese. Hanno fatto solo sporadici investimenti (Verre blucerchiato per luglio): incuriosiscono Petkovic in Emilia e Faragò in Sardegna. Si fermano al 5,5 Chievo ed Empoli: basta Gakpé per Maran? E Martusciello risolverà i suoi problemi con El Kaddouri?

In Coda — Come si nota mancano all’appello soprattutto i club di fascia media, evidentemente rassicurati da una classifica ormai delineata, con pochissimi rischi di retrocessione. E, si sa, di questi tempi le spese pazze sono figlie della paura. Differente, a proposito, il comportamento delle tre squadre impantanate sul fondo. Il Crotone (5,5) ha avuto un atteggiamento più razionale, senza alterare l’identità della rosa. Il Pescara (5) ha provato a rimescolare le carte, al contrario del Palermo (5) che ha mosso poco, puntando evidentemente sulle qualità taumaturgiche di Lopez. E comunque c’è maggior accortezza. In genere di questi tempi c’è la corsa a riempire le caselle degli extracomunitari, in una rituale frenesia per lo straniero di turno. Invece stavolta si registrano meno arrivi dall’estero, forse per spendere i soldi meno a casaccio? Speriamo.
Fonte: Laudisa per lagazzetta.it