Caro Higuain, se questo è il tuo concetto di “vittoria” la Juventus è stata la scelta giusta

Non mi piace parlare di arbitri e non mi piace ascoltare i discorsi dei soliti teorici del complotto, quelli che “è tutta una farsa” o “in Italia le cose non cambieranno mai” per finire al classico “è tutto un magnamagna generale”.

Ho sempre ritenuto che lo sport nazionale non sia il calcio, ma la critica sterile finalizzata alla lamentela asfittica. Atteggiamenti che, puntualmente, si risolvono in un nulla di fatto, nel mero sfogo di un momento.

Tipico stile italico che si riflette in tutto il suo marciume anche nel mondo del pallone.

Di base, quindi, non do quasi mai seguito alle polemiche che vengono montate dopo le partite di calcio anche quando a farne le spese è la mia squadra del cuore. Non guardo moviole e, soprattutto, non seguo programmi televisivi faziosi. Errare è umano e il calcio è fatto da persone.

Stavolta, però, dopo Juventus-Napoli, semifinale di andata di Coppa Italia, mi sento di sostenere, e a piena voce, le ragioni di tutti i tifosi azzurri. Tutto ha un limite, e ciò che è andato in scena l’altra sera allo Stadium rappresenta un vero e proprio atto di prevaricazione, l’ennesima dimostrazione che “forse” i poteri occulti nel calcio esistono davvero.

Dopo aver assistito a un bel primo tempo, dove il calcio è stato il vero protagonista, nel secondo tempo è stata tutta un’altra storia, la solita storia. La Juventus ha messo in campo tutta la sua “forza” ribaltando il risultato. Due rigori inesistenti a proprio favore e risultato finale di 1-3.

Cosa dite? Il Napoli nel secondo tempo non ha visto palla? Reina sul gol del loro numero 9 è andato a farfalle? Certo, è sotto gli occhi di tutti. Nessuno, però, ha sottolineato come degli episodi possano condizionare il buon andamento di una gara e destabilizzare la serenità mentale di un atleta. Purtroppo, la psiche umana vive di condizionamenti. I fattori esterni influiscono, e pesantemente, sulle nostre azioni e sulle nostre reazioni.

In un Sistema Calcio dove, da decenni, si assiste alla stessa sceneggiata e dove, gira e gira, gli errori arbitrali finiscono con il favorire quasi scientificamente sempre la stessa squadra, un errore anche in buona fede, può costituire un fattore condizionante di una certa entità. Il calciatore di una squadra che è in vantaggio e che, puntualmente, si vede penalizzato per evidenti errori arbitrali, inizia a pensare a quanto sia inutile battersi per un qualcosa dove il finale della storia è già stato scritto. Nel suo inconscio pensa che tanto quel finale non lo puoi cambiare e che il sistema non riuscirai mai nemmeno a scalfirlo. Inevitabilmente, l’atleta, che si nutre di emozioni e di stimoli, molla la presa se viene privato di questi due alimenti essenziali che rappresentano la benzina dello sport a livello agonistico.

Il fenomeno “scansopoli”, per esempio, dà l’idea di quello che è il calcio italiano e di quanto possano influire i condizionamenti sul risultato finale. Non credo ci sia malafede o disonestà da parte di quei dirigenti o allenatori che pubblicamente dichiarano di consigliare ai propri calciatori di non spingere il piede sull’acceleratore quando affrontano la Juventus, ma di sicuro giocano quella partita già sapendo come andrà a finire. O per valore altrui o per volere di Dio la Juventus certe gare “deve” vincerle. Alla fine risulta anche inutile lamentarsi, la storia insegna che alla fine la Vecchia Signora ha sempre ragione.

Cosa mi dite? Che è la solita lagna dettata da invidia nei confronti di una società vincente?

Può essere, ma guardandomi in giro, vedo che Barcellona, Real Madrid, Bayer Monaco, Manchester United, Arsenal, PSG, etc, nei loro paesi vincono da anni, eppure, nessuno ha da recriminare. In Italia le polemiche e gli scandali, manco a farlo apposta, accompagnano sempre la stessa squadra. Abbiamo avuto gli anni del Napoli vincente di Maradona, del Milan stellare di Sacchi e Capello, dell’Inter di Moratti targata Mancini e Mourinho e mai simili sospetti e polemiche hanno animato i cicli vincenti di queste società.

La Juventus è certamente la squadra più forte sia per qualità della rosa che per potere economico, ma i dubbi hanno sempre accompagnato le sue vittorie. Il rigorino, il gol in fuorigioco, la mancata espulsione di un calciatore, il gol-fantasma, sono tutti episodi noti e accertati che alla fine, solo in Italia, hanno finito con il favorire sempre la stessa squadra. Sarà un caso che tutta questa abbondanza di fortuna capiti sempre a loro?

Per concludere, voglio dire una cosa a Higuain: sei andato via da Napoli perchè volevi vincere? Se il tuo concetto di vittoria è questo allora goditi le passeggiate per Torino e la Juventus che, forse, hai trovato la tua dimensione naturale.

Dario Catapano

@DarioCatapano

 

 

Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

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