Corbo: “Gattuso dice che la sua squadra è come sparita dopo l’1-2, in realtà Ancelotti ha un segreto…”

Corbo sul Napoli

Antonio Corbo scrive su Ancelotti nel suo editoriale per Repubblica ‘Il Graffio’:

“L’allenatore delle rimonte ha un segreto. Si sdoppia. Lascia l’impassibile figura di signore ben vestito ai bordi, con la mente va al centro della partita. Qui non solo vede, ma avverte, intuisce tutto come un vecchio marinaio: i pericoli, le correnti, i venti. Riesce solo a chi è stato un uomo squadra. Quasi quattrocento partite tra Nazionale e serie A lo hanno poi mandato in panchina con antenne finissime. Tacirtuno e riflessivo. Avete mai visto Liedholm o Sacchi, i suoi veri modelli, agitarsi più di tanto, smettere la giacca, ridursi in maniche di camicia anche sotto la pioggia?

Quando intravede uno spiraglio per segnare, non esita a mandare Mertens alle spalle di Milik e arretrare Insigne quarto a sinistra in un improvviso 4-4-1-1. Quando si accorge che è a rischio il pareggio, gli basta un attimo per infilare il più fresco, tosto e sbrigativo Diawara sacrificando Zielinski che ha appena rimesso le squadra in pari con due gol.

Sistemando la fase difensiva, il Napoli ritrova così gli equilibri per segnare il terzo gol. Ma nella partita di sabato si legge anche il divario tra chi prepara i tranelli e chi crea correttivi in partita. Gattuso, più acuto da allenatore di quando ringhiava da mediano, va in vantaggio con due cambi di gioco preparati. C’è sempre Suso: avvia da destra tenendosi largo da Mario Rui, passa sul controlato, conclusione dal centro.

Lo stesso Gattuso però trascura il superiore palleggio dei suoi a centrocampo e né si accorge di un duello che cambia: si sta spegnendo Hamsik e sta prevalendo Biglia. Ritira proprio Biglia nella ripresa dopo 13 minuti per inserire Bakayoko che scombussola tutto. Sarà un caso, ma Ancelotti 5 minuti dopo esclude Hamsik per slegare Mertens. La partita è sull’1-2 per il Milan, Gattuso dice che a quel punto la sua squadra è come sparita. Vero. Ma quanto c’è di suo e quanto del maestro Ancelotti?

L’euforia per la seconda rimonta non altera le prospettive del campionato. Ancora favorevoli alla Juventus del silente Ronaldo. Il Napoli rimane l’autorevole seconda forza, con tre vantaggi. L’eccellente condizione atletica che piega Lazio e Milan nella ripresa. Il valore di una guida flessibile, Ancelotti come e più di Allegri cambia in corsa. Un gruppo sereno: sabato Hamsik e Mertens che gli aveva dato il cambio erano a cena insieme in una hamburgheria. Persistono 4 incognite.

1) Il portiere Ospina, alto 1.83, colombiano dell’Atletico Nacional, non ha tracce significative in Europa. Con il Nizza dal 2008 al 2014 gioca 189 gare con 223 gol subiti. Prestato all’Arsenal, dal 2014 alla primavera scorsa solo 29 partite (23 reti). Il Napoli puntava sul tedesco Leno, deve scegliere ora tra Karnezis e Ospina. In attesa di Meret, bloccato da un recupero non breve per un intervento all’ulna.

2) Luperto inserito con coraggio da Ancelotti gioca meglio di Mario Rui, ma entra con un Milan stanco. Il dubbio non riguarda Luperto, anzi. Ma Mario Rui aggirato da Suso sabato ed il recupero di Ghoulam. Affanna anche Hysaj a destra. Gli esterni bassi sono due obiettivi sensibili, lo ha dimostrato il Milan.

3) Insigne è ancora appannato e impreciso. Più solista che leader. Cerca troppo il gol, trascurando a volte compagni smarcati.

4) La cessione di Inglese lascia Milik senza ricambio. Rischio che si poteva evitare in un mercato già al risparmio. Carletto è bravo, ma da lui si pretende forse troppo”.