ESCLUSIVA FA- M.Aiello:”Dall’ Internapoli alla Paganese vi racconto il mio percorso. Ecco quali sono i nostri obiettivi…”

Mario Aiello

 

Mario Aiello: dopo l’esperienza maturata la scorsa stagione con l’Ischia Calcio è da poche settimane diventato un nuovo dirigente della Paganese

Mario Aiello è attualmente il Responsabile dell’Area Tecnica del Settore Giovanile della Paganese. Nelle ultime settimane si è gettato con entusiasmo nel ruolo aggiudicandosi molti validi elementi al fine di rinforzare tutte le categorie della cantera azzurrostellata. Aiello ha risposto in esclusiva ad alcune domande della redazione di ForzAzzurri.net.

1) Buongiorno Mario, dopo l’esperienza maturata nella scorsa stagione con l’Ischia calcio, si è presentata l’occasione di lavorare per la Paganese. Cosa ti ha spinto ad accettare l’incarico della società campana?

“Sicuramente il blasone della società che in Campania lavora benissimo soprattutto sul settore giovanile e anche la qualità dello staff tecnico che mi ha colpito positivamente sin dall’inizio. Ma non solo, credo infatti che ci sia una perfetta continuità e collaborazione tra settore giovanile e prima squadra, poco presente in altre società. Nella passata stagione, infatti, Borsellini e Acampora due giovani della Berretti che hanno debuttato con i grandi, sono stati ceduti rispettivamente a Udinese e Spezia. Nel campionato in corso, invece, altri due giovani come Bernardini e Stoia sono stati lanciati nella mischia in Lega Pro e tutto ciò evidenzia che in questa società si può fare calcio.”

2) In passato è stato dirigente dell’Ischia e altre società campane. Ci vuole raccontare queste esperienze?

“Circa cinque anni fa ho iniziato come direttore sportivo maturando esperienze con la scuola calcio. Sono stato all’Internapoli per tre anni dove credo di aver svolto un ottimo lavoro che mi ha portato a cedere circa cinquanta ragazzi a società professionistiche. Grazie a questo ho avuto visibilità ed ho effettuato qualche passo in avanti nel mio ruolo di direttore sportivo, fino a conseguire l’anno scorso il patentino da professionista a Coverciano. Successivamente all’esperienza dell’Internapoli ho allacciato rapporti con qualche club di serie A che mi ha dato la possibilità di poter svolgere il ruolo di osservatore. Dopo qualche tempo ho ricevuto la chiamata dell’Ischia iniziando con la Berretti. Nell’Isola Verde, grazie anche al Direttore Ciro Femiano, sono passato in prima squadra in qualità di Direttore Generale. Purtroppo, a febbraio 2016 ci sono stati problemi economici che hanno portato alla cessione di molti giocatori e allora abbiamo deciso di andar via anche noi. Quest’anno ho iniziato con il Gragnano calcio in serie D, ma dopo una giornata ho dato le dimissioni perchè si era venuta a creare una situazione generale in società che in quel momento non mi dava sicurezza. Ho capito che non sarei riuscito ad esprimermi come desideravo e, andando via uno dei soci che mi aveva dato questa opportunità, ho deciso anch’io di lasciare in attesa di altre offerte. Attualmente vivo comunque con soddisfazione la crescita di alcuni giocatori portati a suo tempo a Gragnano, parlo di Santaniello che addirittura è il capocannoniere, Varsi che nessuno conosceva un pò di tempo fa e si sta mettendo in evidenza. Su questi giocatori qualche persona, infatti, aveva all’inizio perplessità, ma il tempo mi ha dato ragione perchè entrambi stanno offrendo grandi prestazioni. Voglio citare anche il giovane ’97 Napolitano preso dal Lanciano e che risulta uno dei migliori prospetti della categoria.”

3) In queste ultime settimane, a seguito anche del tuo avvento in casa Paganese, siete stati molto attivi sul mercato giovanile in entrata andando subito a rinforzare le varie categorie. Siete soddisfatti del lavoro svolto?

“Ti rispondo dicendo che entrare in corsa non è mai facile. Secondo me, già c’erano degli ottimi organici nonostante mesi fa la società, a causa del discorso legato all’iscrizione in Lega Pro, abbia perso tempo prezioso e, soprattutto, giocatori interessanti. Migliorare queste compagini non è facile, ma abbiamo fatto il possibile per farlo e non ti nascondo che, in talune circostanze, siamo andati al di sopra delle nostre aspettative. La nostra soddisfazione sta anche nel fatto che abbiamo ricevuto e riceviamo ogni giorno l’interesse di molti giovani importanti. Ad ora gli organici credo siano qualitativamente migliorati e nel complesso credo che siamo riusciti a fare bene in quanto per ogni categoria abbiamo acquistato almeno quattro nuovi validi elementi “

4) Negli ultimi anni in qualità di direttore sportivo sicuramente hai condotto molte trattative complesse di mercato. Ci puoi raccontare quale è stata la più difficile e anche quella che ha dato nel futuro più soddisfazioni a livello tecnico?

“Partendo dal presupposto che si tratta sempre di calcio giovanile, posso tranquillamente affermare che una delle più difficili è stata proprio quella del classe ’99 Raffaele Verdicchio che qualche giorno fa sono riuscito ad ufficializzare. Non è stato facile riuscire a convincere il ragazzo a trasferirsi dall’Empoli alla Paganese, ma alla fine si è convinto sposando appieno la bontà del nostro progetto. Verdicchio era richiesto anche da altre squadre di serie A che, ovviamente, hanno un appeal più importante del nostro, ma alla fine sia lui che il suo procuratore hanno recepito e gradito i nostri concetti e modi di lavorare. In passato, invece, abbiamo dato il terzino destro Ciro Sicuro dall’Internapoli al Palermo, attualmente con l’Under 17, mi è piaciuta l’operazione De Stefano classe 2001 esterno destro, sempre al Palermo con gli Under 16. Voglio menzionare, perchè lo merita, anche Ciro Coratella, attaccante che nella passata stagione è stato un punto di forza degli Allievi dell’Ischia e che ora non solo milita nella Primavera del Bari, ma ha ricevuto anche la convocazione nella Nazionale Italiana Under 18. Come prima squadra, ti racconto dell’esperienza ad Ischia con il direttore Ciro Femiano, dove abbiamo acquistato il centrocampista Izzillo dal Messina. Oggi rappresenta un valido elemento per la Juve Stabia e, secondo me, andrà in serie A. Un altro è sicuramente Kanoutè che sta facendo benissimo sempre con la società di Castellammare.

5) Molti acquisti effettuati per la categoria Berretti sono stati formulati anche per farli esordire in prima squadra in un prossimo futuro. A questo punto non vale la pena, con una Berretti cosi forte, raggiungere la finale scudetto a giugno provando a regalare il tricolore alla città?

“Le vittorie regalano sempre grande piacere, però, penso che ogni società abbia delle priorità. Ce ne sono alcune che nascono per conquistare trofei e coppe nel settore giovanile e altre che, invece, valorizzano il materiale a disposizione, dando linfa vitale alla prima squadra così da monetizzare nel breve termine. Quest’ultimo concetto rappresenta il nostro obiettivo principale, ma la rosa Berretti è stata allestita in maniera tale che, anche se qualche giovane dovesse salire in prima squadra, i giocatori che resterebbero avrebbero le stesse qualità e forza per giocarsela contro chiunque. Sicuramente non è facile arrivare fino in fondo perchè nel campionato “Dante Berretti” sono presenti molte società importanti, soprattutto al Nord Italia e nel nostro girone come Juve Stabia e Catania. L’obiettivo, comunque, è quello di arrivare più in alto possibile, non soltanto per il gusto di vincere, ma per regalare a qualche ragazzo quella visibilità che può tornargli utile”. 

6) Attualmente nella vostra cantera c’è qualche giovane che è stato promosso in pianta stabile con mister Grassadonia in prima squadra in Lega Pro?

“Noi abbiamo l’attaccante Stoia e il centrocampista Bernardini che si sono messi in evidenza in questi primi mesi nel campionato Berretti e già navigavano in ottica prima squadra. A seguito di alcune cessioni che ha effettuato la Paganese in Lega Pro, il ’98 Stoia è passato in pianta stabile con mister Grassadonia ed anche Bernardini ha svolto allenamenti con più frequenza e nell’ultimo giorno di mercato è passato al Genoa, anche se farà parte della famiglia Paganese fino a giugno. Immagino che per loro due nel girone di ritorno ci sarà spazio con i più grandi, compatibilmente con le esigenze del mister. Infine, mi auguro che anche altri calciatori, arrivati ora in Berretti, possano fare il salto e debuttare in Lega Pro, come Verdicchio, il difensore Riccio ex Casertana e qualche altro che è arrivato negli utlimi giorni di mercato come Conte e Cardone”

Piero Vetrone