ESCLUSIVA-Massimo Lotti:”Che gioia le promozioni di Venezia e Benevento! Orgoglioso di aver conosciuto Carmelo…”

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Massimo Lotti- Dalla stagione sportiva 2002/03 al 2004/2005 l’ex portiere originario di Gaeta ha difeso i pali del Benevento calcio.

Massimo Lotti non ha bisogno di presentazioni in casa Benevento. L’ex portierone giallorosso dal 2002 al 2005 ha difeso la porta della squadra sannita in serie C1 e ad oggi molti tifosi ancora lo ricordano come uno degli estremi difensori più bravi che il Benevento abbia mai avuto in rosa.

Dopo essersi ritirato dall’attività agonistica nel 2011, Lotti ha iniziato a svolgere la professione di preparatore dei portieri. In esclusiva alla redazione di forzazzurri ha rilasciato un’intervista in cui ci ha raccontato della “sua Venezia” e dell’esperienza vissuta in terra sannita toccando anche il ricordo del compianto Carmelo Imbriani suo vecchio amico e compagno in maglia giallorossa.

1) Buongiorno, Lei da qualche stagione svolge la professione di preparatore dei portieri. Come è nata questa idea e con quali squadre ha collaborato in questi ultimi anni?

“La mia e’ stata una scelta molto semplice in quanto fino a quarantuno anni ho svolto il ruolo di portiere. Quando ho terminato la carriera agonistica tra i pali ho iniziato con il Venezia calcio in qualità di preparatore dei portieri e nel 2011 mi sono trasferito a La Spezia. In Liguria ho trascorso due anni bellissimi, il primo in serie C1 con mister Serena in panchina abbiamo vinto Coppa Italia, Supercoppa di Lega ottenendo anche la promozione in serie B. Successivamente per un breve periodo ho collaborato con il Padova, per poi rientrare nel 2014 a Venezia dove ormai vivo e alleno i portieri da quattro anni.”

2) Giugno 2005. Dopo alcune stagioni a difesa dei pali del Benevento, a seguito del fallimento della società lasci il Sannio per una nuova avventura. Che ricordi hai di quel periodo?

“Ricordo che tutti abbiamo vissuto una situazione difficile. A fine campionato, nonostante le evidenti difficoltà, in molti credevano nell’iscrizione del Benevento, ma purtroppo è arrivato il fallimento e siamo entrati tutti in regime di svincolo. Rimasto senza squadra, mi sono guardato attorno e sono ripartito dal Venezia in C2  allenato da mister Nello Di Costanzo che mi ha fortemente voluto, anche il Benevento è riuscito ad iscriversi nella stessa categoria, ma avevo già trovato l’accordo con i lagunari ottenendo poi la promozione in C1.”

3) Nei tuoi trascorsi a Benevento hai giocato assieme al compianto Carmelo Imbriani. Ce lo vuoi ricordare come uomo e calciatore?

“E’ molto semplice parlare di Carmelo Imbriani. Era un ragazzo straordinario sotto tutti i punti vista, un professionista serio, un compagno e un amico con il quale ti potevi confidare, un ragazzo perbene. Eravamo molto simili in quanto vivevamo per il calcio, purtroppo il destino ha voluto che andasse via prima, ma dentro di me restano indelebili i ricordi di tante gioie e sofferenze vissute insieme sui campi.” 

4) Hai militato nelle fila del Benevento dal 2002 al 2005. Con quali giocatori di quel periodo ancora oggi sei in contatto e conservi belle amicizie?

“Ce ne sono tanti in verità. Ti dico che spesso sono in contatto con capitan Colletto, Antonio Di Nardo, Menolascina che attualmente è un procuratore. Inoltre sui campi ho incontrato spesso Aniello Cutolo che era un ragazzino quando militavo nel Benevento, all’epoca il gruppo era straordinario e meritava sicuramente la B già in quegli anni.”

5) Il Benevento negli ultimi 24 mesi è passato dalla C alla A. E’ un vero miracolo sportivo o secondo te la promozione è stata frutto di una programmazione avvenuta negli anni?

“Ho sempre creduto che il Benevento potesse conquistare presto la serie B e con un presidente così passionale, energico e forte bisognava solo pazientare. La conquista della serie A è stato un miracolo sportivo, ma non casuale. In effetti il campionato scorso ha visto due neopromosse come Spal e Benevento arrivare nella massima serie, un caso più unico che raro, ma dietro alla promozione dei giallorossi c’e stata comunque una programmazione importante e una grande forza societaria. Ora il Benevento deve lottare per mantenere la categoria, sarà difficile, ma spero per i tifosi e società che ce la possa fare.”

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6) Come vedi il tuo futuro? Ti piacerebbe sedere su una panchina in qualità di allenatore o pensi che il tuo percorso sia legato esclusivamente alla preparazione dei portieri?

“Ho fatto una precisa scelta dall’inizio. Anche se ho conseguito dei patentini da allenatore, il mio desiderio è quello di continuare ad allenare i portieri in quanto mi sento a mio agio in questo ruolo che conosco alla perfezione. Da due anni faccio parte dello staff di mister Filippo Inzaghi, lavorare con lui ti stimola moltissimo e accresce la mia cultura calcistica.”

Piero Vetrone