GIOVANI TALENTI- Gaetano e Andrea Mancino, il derby del cuore

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Giovani Talenti: questa settimana ci occupiamo dei fratelli Mancino, Gaetano classe 2001 del Benevento e Andrea classe 2002 del Napoli.

Uno dei sogni più ricorrenti di un genitore padre di un maschietto è quello di vedere il proprio figlio diventare un calciatore ricco e famoso, possibilmente nella squadra per cui si fa il tifo, tanto per unire ‘l’utile col dilettevole‘. E se i bambini fossero due? Neanche il più ottimista dei papà potrebbe immaginare che entrambi possano avere il giusto talento per coltivare quel sogno…

La storia che vogliamo raccontarvi è proprio quella di due fratelli Gaetano, nato il 23 febbraio del 2001, e Andrea, il 26 agosto del 2002, Mancino, due ragazzi che hanno capito sin da subito cosa volevano. Già dall’età di appena 3 anni il papà li portava ogni domenica mattina in un campetto semi abbandonato nella periferia di Giffoni (SA) per dare quattro calci a un pallone in mezzo al verde. Chi poteva prevedere che quel rituale domenicale potesse essere l’inizio di un percorso che ha portato oggi i due fratelli a essere tra i prospetti più interessanti dell’intero panorama giovanile?

All’età di cinque anni Gaetano prima e Andrea subito decidono di coltivare il loro talento all’interno della Scuola Calcio Salvatore Anselmo, dove saranno affidati alle cure rispettivamente di Giovanni Bilotti e Valerio Sabatino per quattro durissimi anni.

Ma è tempo di fare il salto di qualità e allora i fratellini Mancino, sempre insieme, nel 2010 si trasferiscono alla Scuola Calcio Terzo Tempo di San Mango Piemonte (SA), società affiliata al Milan. Dopo tre anni le strade però si separano e qui iniziano due percorsi diversi.

Gaetano durante la stagione 2013/14 era cercatissimo da diversi club tra cui l’Avellino, e più volte era stato convocato dalla Fiorentina per degli stage. Durante uno di questi provini, tra tanti addetti ai lavori si avvicina un misterioso dirigente al papà dicendo: “quel ragazzo mi interessa, mi farò vivo molto presto“. Quel signore si chiamava Daniele Petrone, in quel momento dirigente del Benevento, persona di poche chiacchiere e molti fatti, e così per Gaetano avviene l’ immediato tesseramento sotto età nell’ Under 15 sannita con cui giocherà per due anni. Nel primo il suo allenatore è stato Giovanni Ignoffo che ha avuto il compito di farlo ambientare in una società professionistica e far emergere il suo talento. La scorsa stagione è stata vissuta da vero protagonista e il nuovo mister Ballarò, amante del 4-4-2, lo ha schierato sia come seconda punta che come centrocampista interno ed esterno, a dimostrazione della grande fiducia riposta nel ragazzo.mancino-interno-articolo

In questa stagione per Gaetano è avvenuta la promozione all’interno dell’Under 16 di mister Pasquale Bovienzo, uno che ama giocare col tridente offensivo, che ci mette poco a far esplodere e consacrare definitivamente il giovane calciatore.

Gaetano Mancino, centosettanta centimetri per cinquanta chili, nasce come trequartista ma grazie alla sua velocità e la capacità di calcio con entrambi i piedi si è trasformato in un esterno sinistro dalla grande qualità. Il suo punto di forza è sapersi facilmente accentrare e calciare da fuori, non a caso i suoi cinque gol in questa stagione sono tutti con dei tiri potenti, spesso imparabili per il portiere.

Per Andrea il percorso all’interno della Terzo Tempo dura un pò più a lungo, ma con tante soddisfazioni come la vittoria del Campionato Provinciale di Salerno nel 2014/15 sotto la guida di mister Fabio Di Giacomo, ex calciatore con trascorsi nel campionato belga e nella serie A di calcio a cinque. Il legame e l’affetto che nutre per lui Di Giacomo, gli permette di crescere sia come calciatore che come ragazzo, tanto che il Milan  chiede di visionarlo più volte da vicino per saggiarne le qualità. Inoltre durante la stagione a chiedere di lui è sempre quel dirigente che lavorava per il Benevento, l’accordo sembra fatto purtroppo però la crisi societaria che colpisce in quel periodo il club sannita fa saltare l’accordo.

Ma nulla è perduto e la scorsa stagione Andrea Mancino ha giocato part time nella Terzo Tempo, in quanto a chiederlo in prestito è addirittura il Napoli, che intanto avevo deciso di potenziare lo staff dirigenziale per creare una Cantera Azzurra di alto livello. Andrea viene aggregato per quasi quattro mesi alla formazione di mister Gennaro Sorano, con cui partecipa al “Torneo di Lodi” e al “Torneo Internazionale Città di Carcare“.

Il provino viene superato a pieni voti e così Gianluca Grava in prima persona quest’estate definisce l’acquisto del calciatore a cui viene concesso anche il convitto e che viene subito inserito nell’Under 15 di Giovanni Chiaiese.

Andrea è un esterno di centosessantotto centimetri per cinquantacinque chili, destro naturale ma spesso schierato sulla fascia sinistra, molto bravo nel gioco aereo e con uno spiccato senso del gol, tanto che mister Chiaiese nei momenti di emergenza lo ha fatto giocare da falso nueve anche con ottimi risultati, come nel derby interno contro il Benevento (clicca qui per articolo).

Non sapremo se il futuro riserverà ai due fratelli una carriera da professionisti, se un giorno si troveranno in serie A da compagni o magari da avversari uno contro l’altro per 90 minuti. Forse non è questa la cosa più importante piuttosto il fatto che oggi all’interno di due importanti club, come ieri in quei campetti sperduti di Giffoni dodici anni fa, stanno vivendo insieme un sogno. E chissà che il destino, in un paese famoso per l’organizzazione di un famoso festival cinematografico, non si sia divertito a scrivere per Andrea e Gaetano una sceneggiatura da oscar...

Marco Lepore

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Foto da 1 a 5: Andrea Mancino

Foto da 6 a 10: Gaetano Mancino

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Marco Lepore

Laureato in Economia Aziendale presso l'Università Federico II dal 2005, ho intrapreso questo percorso da 06/2015. Il principio a cui mi ispiro è: "stay hungry, stay foolish".

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