Maggio, viaggiando al massimo sulla corsia di destra: l’uomo vero che non tradisce mai Sarri

«Stasera se permetti mi soffermo su Maggio: è stato fuori per tanto tempo, ma si fa trovare pronto mentalmente e fisicamente. Parliamo di un giocatore ed un uomo di valore». Lo ha detto Maurizio Sarri in conferenza stampa al termine della partita contro lo Shakhtar Donetsk. Elogio pubblico al vice capitano del Napoli, attestato di stima mediatico nei confronti di un ragazzo che, dal 2008 ad oggi, consapevolmente, ha scelto di legare il suo nome a colori nitidi. Quelli azzurri. Lo fa con serietà e qualità, le sue, le stesse di sempre. Dieci anni fa erano straripante, oggi meno. È cresciuto il Napoli, inevitabilmente, ma lui resta fondamentale. Nello spogliatoio come in campo. Lo sa bene Sarri, che ha scelto di ringraziarlo per il sostegno, l’aiuto, la professionalità. Nulla di scontato. Per altri, non per lui. Trentacinque anni e non sentirli. Viaggiando al massimo sulla corsia destra. Aiutando la squadra finché possibile, munendosi di peculiarità e difetti del quale è lui stesso consapevole.

ALTERNATIVA. Contro lo Shakhtar Donetsk l’esterno azzurro ha collezionato la sua ottava presenza con la maglia del Napoli. Giocherà sempre di più dopo l’infortunio di Ghoulam e la condizione non ancora brillante di Mario Rui. Usato sicuro, una garanzia per l’allenatore e i compagni. Anche martedì sera, in Champions League, Maggio ha disputato una gara attenta. È stato ammonito ingenuamente, dopo aver tentato uno sprint dei suoi. Ma il giallo non lo ha condizionato, anzi. Ha evitato spesso il contatto e, nel complesso, ha aiutato la squadra ad ottenere una vittoria fondamentale in chiave qualificazione. Credono tutti agli ottavi di finale di Champions League, un traguardo che il Napoli dei senatori e dei baby meriterebbe per qualità ed orgoglio. Il mix è esplosivo: alla freschezza dei nuovi s’affiancherà sempre l’esperienza di chi, come Maggio, è sempre prodigo di consigli, un esempio da seguire, un riferimento al quale ispirarsi per resistere ai vizi del calcio moderno.

CARRIERA. Maggio è stato un esterno atipico e moderno, oggi un professionista che non s’arrende al tempo che corre. Il Napoli lo acquistò dalla Sampdoria per meno di dieci milioni di euro, lo piazzò a destra dove fece le fortune di Mazzarri nel classico centrocampo a cinque. I suoi movimenti alle spalle dei difensori hanno permesso al Napoli di vincere tante partite e a lui di realizzarsi conquistando anche la Nazionale. Con Benitez e Sarri ha accettato la sfida di tornare terzino di una difesa a quattro, come ad inizio carriera: maggiori compiti di copertura e pochissimi spunti offensivi. Ha accettato le richieste e oggi, come allora, sa come farsi trovare pronto. Oltre le qualità tecniche. In Champions e in campionato. Sfidando gli avversari e il tempo: corrono entrambi. Lui di più.

Fonte Il Roma