Massimo Mauro ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Eccone alcuni passaggi
“Maradona è la rappresentazione del calcio. È dotato di grande intelligenza, ma ha molte difficoltà. Dire che era il più bravo è facile, ma la sua qualità migliore in campo era la generosità. Non tutti sanno che quando eri in difficoltà lui era sempre a tua disposizione. Sempre, mai una parola di troppo, mai scaricare responsabilità su un compagno, mai a dire ad un allenatore “quello ha giocato male, cambialo”. Se eravamo insieme a cena, lui dopo mangiato mi diceva: “Tu vai pure perchè tanto io non vengo all’allenamento domani”. L’avrò visto venti volte all’allenamento in due anni, ma lui era Maradona. Ho dei ricordi bellissimi di quei tre giorni a Buenos Aires al suo matrimonio. Quando sono arrivato, mi ha aperto la porta della camera d’albergo una ragazza con due occhioni azzurri, capelli biondi, che mi fa: “Sono a tua disposizione per 3 giorni per girare la città, per farti vedere le cose che ti piacciono. Diego mi ha dato l’ordine di farti felice”. E io mi sono detto: “Cosa vuoi di più dalla vita?”. Ero single, in quel periodo. Scherzo, ma lo racconto per far capire quanto Diego amasse il prossimo”