Napoli, cara Champions: è tutta un’altra musica

Europa League sovrastata, De Laurentiis invoca la Superlega. E la differenza si vede

Il Napoli ha riabbracciato la Champions League dopo averla mancata per un po’ di tempo, prima in Campionato e poi ai preliminari estivi. Erano addirittura 5 anni, da quell’indimenticabile Chelsea-Napoli, che gli azzurri non si issavano sino agli ottavi di finale della massima competizione europea, sfiorando nell’occasione i quarti sfuggiti solo ai supplementari per mano della squadra che poi quella coppa l’alzerà al cielo. Oggi i partenopei vivono una delle vigilie più attese di sempre, quella che porterà la squadra a sfidare i Campioni d’Europa in carica, il Real Madrid.

Il Napoli ci arriva forte di 19 risultati utili di fila, ma soprattutto di una squadra costruita alla grande nonostante l’addio di Higuain. Che ha portato 94 milioni di euro nelle casse della società, ma questo non poteva bastare a reinvestirli se gli azzurri lo scorso anno non avessero ottenuto il preziosissimo secondo posto in campionato. La cifra incassata dalla cessione dell’argentino alla Juventus è stata totalmente reinvestita, anzi di più: quasi 98 sono i milioni di euro messi sul mercato da De Laurentiis, una cifra che ha permesso agli uomini di Sarri di vincere il proprio girone di Champions, pur cadendo in uno sfortunato sorteggio che gli ha abbinati alle merengues. In campionato la Juventus resta lontana, ma il posto per la prossima Champions League sembra assicurato e si lotta per il secondo posto. Nel frattempo, qui si chiude il tris, gli azzurri sono anche in corsa per la semifinale di Coppa Italia, da battagliare contro la Juventus. Insomma, una squadra che ha perso il proprio fuoriclasse, ma a conti fatti non ha abbassato il suo rendimento.

Tutto merito della Champions League. Ebbene sì, perché gli introiti derivanti dalla coppa dalle grandi orecchie sono ingenti, ben oltre quello che si potrebbe incassare dall’Europa League solamente nel caso in cui la si vinca. In questo caso sarebbero 30 i milioni di euro nelle casse della società trionfante: la stessa cifra in Champions la si intascherebbe “semplicemente” accedendo ai gironi eliminatori. Numeri impressionanti che hanno affossato quella Coppa Uefa così densa di fascino e tutt’altro che di “serie b” rispetto alla sua sorella maggiore. L’nfluenza che ciò ha causato sul calciomercato del Napoli risulta evidente: ai 98 milioni di euro sfiorato quest’anno in sede di acquisti, il Napoli ne spendeva appena 42 l’anno precedente, quando la competizione europea disputata era l’Europa League. Basti pensare che per i prossimi tre anni si prevede che gli introiti derivanti dalla Champions League si prevede possano superare di ben 10 volte quelli della vecchia Coppa Uefa.

Anche per questo De Laurentiis è tra i sostenitori più accesi della Superliga Europea, che difatti “ammazzerebbe” tutte quelle piccole realtà di Paesi che sognano di calcare i maggiori palcoscenici continentali e che cari furono a Platini in sede di elezione. D’altro canto, lo spettacolo offerto ha visto abbassarsi drasticamente di livello, ponendo al centro la questione tanto dibattuta: privilegiare l’uguaglianza e lo spirito di partecipazione, o badare solo allo show business rendendo il calcio un posto d’elite?