TatticaMente parlando: Milan – Napoli, azzurri da sogno

I tifosi partenopei hanno ammirato uno smisurato Napoli domenica sera a San Siro. Gli azzurri hanno annichilito con un pressing asfissiante il Milan. Una partita giocata da grandissima squadra, nemmeno ai tempi di Maradona il Napoli è stato così padrone del campo a Milano.

Nell’era De Laurentiis è la prima volta che il Napoli in trasferta, contro una squadra importante, è sceso in campo senza nessuna remora referenziale.

Il Milan è sceso in campo senza Romagnoli squalificato, ma questa assenza, pur essa importante, non può essere usata come alibi da Mihajlovic per giustificare una così netta sconfitta. L’allenatore serbo ha disposto i rossoneri con il consueto 4-3-1-2, schema che, contro un avversario nettamente superiore, s’è dimostrato inadeguato a questi giocatori.

Il Milan si è subito piazzato con una difesa alta per provare a chiudere il Napoli nella propria metà campo per recuperare palla e lanciare subito in profondità Bacca e Luiz Adriano in pericolosi uno contro uno con un non velocissimo Albiol.

Il Milan ha avuto poca aggressività e dinamismo da parte dei suoi centrocampisti, non è riuscito a dare continuità al pressing. E’ stata palese la colpa di Mihajlovic che ha inspiegabilmente lasciato in panchina l’unico centrocampista abile nel recupero palla, l’olandese De Jong.

Il Napoli, invece, ha avuto un gran ritmo e ha messo in difficoltà il Milan alzando la linea difensiva e attuando un pressing asfissiante. Il primo gol nasce proprio dalla pressione dei centrocampisti azzurri che hanno obbligato i vari Montolivo e Bertolacci ad abbassarsi e giocare la palla all’indietro. I rossoneri, intrappolati, sono stati costretti a far impostare la manovra ai centrali difensivi che non hanno le doti tecniche per iniziare una costruzione del gioco fluida.

Il Napoli ne ha approfittato per guadagnare campo e per sfruttare la superiorità sulle fasce per costruire facili triangoli tra gli esterni alti e bassi per una efficacia circolazione di palla.

Mihajlovic, dopo il secondo gol degli azzurri, ha accusato il colpo e ha cercato di modificare lo schema sostituendo un centrocampista con un attaccante esterno. Il cambio di Bertolacci con Cerci non solo non ha migliorato la manovra d’attacco, ma è stato un vero e proprio boomerang per una squadra in palese confusione tattica che si è consegnata ai letali contropiedi del Napoli.

La sfida con il Milan ha dato prova che gli azzurri hanno ben digerito le nuove tattiche di Sarri che con il passaggio al 4-3-3 ha dimostrato il suo acume tattico e soprattutto la sua intelligenza. Infatti, dopo il balbettante inizio di stagione, il Napoli ha ottenuto nelle ultime sei partite un ruolino di marcia niente male: cinque vittorie e un pareggio, con diciotto reti segnate e solo una subita.  Non si può ancora parlare di Napoli come candidato alla vittoria finale, ma se gli azzurri continueranno a giocare così nessun obiettivo sarà precluso.

Nel bene e nel male, Keep and Calm!

FABIO SORRENTINO

Fabio Sorrentino

Il Napoli è la mia unica fede

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