Tuttosport: “Sull’estetica solo chiacchiere, conta l’almanacco”

Vi proponiamo l’editoriale di Tony Damascelli apparso stamane sulle pagine di Tuttosport:

“Il sacchismo. Quindi il cholismo e il guardiolismo. Per ultimo il sarrismo. Poi arriva la Juventus, poi arriva Allegri, con lui Dybala e Higuain e allora come la mettiamo? La mettiamo che le chiacchiere stanno a zero, la propaganda del regime “anti” continua la sua marcia nel nulla, l’estetica del gioco.

Ma sull’almanacco che cosa ci sta scritto: tre scudetti consecutivi, un altro in corda, tre volte qualificato ai quarti di Champions e due finali del torneo più illustre, quattro finali di Coppa Italia. Altre novità? Sì, cambiando l’ordine e il cognome dei fattori il prodotto, sì è mutato ma il risultato resta ai livelli della storia di questo club. Lo stesso Allegri è intelligente e ha ammesso: «Io faccio danni, poi rimedio ma le partite le vincono i calciatori». E a Londra, come a Roma quattro giorni prima, la partita l’hanno vinta il carattere di Chiellini, la potenza di Higuain, l’arte di Dybala, la velocità esplosiva di Douglas Costa.

Se poi aggiungo che, per cambiare lo schema della partita in modo decisivo, sono entrati due elementi a fine contratto, con un totale di anni sessantaquattro in due, dico di Asamoah e Lichsteiner, allora si può capire dove stia il trucco. Il trucco, che è poi la realtà continua di questa squadra, sta nella testa, nella stessa forza non vanesia della dirigenza, sta nella “garra” e nella “gana” come ha rivelato Gonzalo Higuain ai colleghi di lingua spagnola. La rabbia agonistica e il desiderio di vittoria, confessati da uno che viene dal Real Madrid, passando per Napoli, siti diversi per forma e sostanza. 

Dunque la Juventus è questa, mai morta, a volte moribonda ma pronta a resuscitare e a smentire se stessa. Un rigore negato a Londra, un rigore sbagliato a Torino avrebbero cambiato il destino? Può darsi ma non è il caso di aggrapparsi all’episodio anche se il football di questo spesso vive. Meglio andare al sodo, meglio tirare la linea e osservare il conto, positivo, per le classifiche, per i bilanci. Questa Champions, finora, ha garantito trenta milioni.

Ora incomincia un’altra storia, seduta tra le otto migliori, con due uomini (Pjanic e Benatia) fuori ma il resto è vivo e vegeto. Ah, dimenticavo, c’è il campionato, c’è la coppa Italia. Dettagli. Come prima, più di prima, con l’allegrismo che provoca fastidi e pruriti multipli in ogni dove”.