Il Napoli vince la Supercoppa di Lega battendo la Juventus. Napoli Juventus 5 – 1

SUPERCOPPATasselli di Storia Napoletana è una rubrica che si propone di raccontare delle partite che hanno fatto sognare i napoletani del passato. Però, ogni storia nasce sempre nel presente. Nessuno storico, ma non voglio appropriarmi indegnamente di questo appellativo, concepirebbe mai un racconto dei fatti del passato senza partire dall’oggi.

Qual è il nostro oggi? La vittoria della nostra seconda Supercoppa di Lega. Basta sfogliare qualsiasi giornale, cartaceo o online, per leggerne il pathos con il quale sia stato raggiunto tale obiettivo. Eppure, noi vogliamo gioire di questa vittoria e parlare di storia, allora parleremo della Finale di Supercoppa di Lega Napoli Juventus, ma non di quella del 2014, ma di quella del 1990, ventiquattro anni fa.

Il 1990 per Napoli e per l’Italia non fu un anno come tutti gli altri. Fu l’anno dei Mondiali di Calcio disputati nel nostro paese. C’era grande fermento. La nostra città si stava rifacendo il look. Allo Stadio San Paolo, nel quale avevamo appena vinto il secondo scudetto, fu costruito il terzo anello in ferro (che poi, in seguito, verrà chiuso perché creava pericolose onde sismiche). A Fuorigrotta vennero costruiti tre ponti per evitare pericolosi attraversamenti stradali (anche questi nel 2012 verranno demoliti in quanto poco utilizzati). Fu progettata e realizzata una linea metropolitana che collegava Fuorigrotta con Ponticelli e che avrebbe attraversato il centro cittadino, Piazza Municipio compresa. Problemi tecnici, però, non permisero che entrasse effettivamente in funzione. Insomma, diciamo che era una città che “cercava” di rifarsi il look, ma non sempre ci riusciva. L’Amministrazione Comunale, con a capo il Sindaco, il Socialista Pietro Lezzi avrebbe voluto rilanciare l’immagine della città.

La città aveva, a dire il vero, rilanciato la sua immagine proprio grazie al calcio. Anche per il famoso complesso musicale italiano I Pooh, freschi vincitori del Festival di Sanremo, Napoli era diventata “la città tradita che sa perdonare” e “che gioca con la vita e vince il Campionato” (Napoli per noi, dall’Album Uomini soli). Possibile che delle vittorie calcistiche potessero rilanciare l’immagine di una città? Nel nostro Paese bello e strano lo era. Forse, il napoletano di oggi ha solo bisogna di una buona dose di fiducia e di orgoglio per le proprie origini.
Come poteva andare la partite tra un Napoli all’apice della sua storia calcistica e la Juventus probabilmente più debole della sua storia? La Juventus di Maifredi di quel Campionato, nonostante l’acquisto di un prodigioso campione di nome Roberto Baggio (i Mondiali di Baggio non sarebbero stati, però, quelli del 1990, ma quelli del 1994!) ebbe poco da opporre. Roberto Baggio, a dire il vero, compare nel taccuino dei marcatori in due importanti occasioni: il 10 maggio 1987 Napoli Fiorentina 1 – 1 (primo scudetto del Napoli) e il 1 settebre 1990 Napoli Juventus 5 – 1 (prima vittoria della Supercoppa).

Dicevamo della Juventus non particolarmente forte di quell’anno. L’allenatore Maifredi, aveva brillato con il Bologna in serie B e poi anche in Serie A, e sembrava diventare il nuovo profeta del gioco a zona che aveva portato al successo il Milan di Arrigo Sacchi. Maifredi, però, non era Sacchi e i risultati furono scarsissimi. Per la prima volta dopo 29 anni la Juventus non si sarebbe qualificata per nessuna competizione europea.
La partita si disputava sempre in casa della squadra che aveva vinto il Campionato. Per questo motivo si giocò al San Paolo. L’esito fu chiaro immediatamente: due volte Andrea Silenzi (che quell’anno aveva preso il posto di Carnevale), Careca e Crippa chiusero il primo Tempo già sul 4 – 1. Nel secondo tempo Careca avrebbe chiuso il risultato sul 5 – 1!
Il Napoli aveva vinto la sua prima Supercoppa di Lega, ed era la terza squadra ad iscrivere il suo nome in questo Albo dopo il Milan 1988 e l’Inter 1989.

I napoletani credevano che avrebbero continuato a vincere negli anni ’90 come avevano fatto nella seconda parte degli anni ’80. Quella, però, fu l’ultima vittoria dell’era Maradona.

Amedeo Gargiulo

Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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