Comunque, torniamo al 26 aprile. Si inizia!
Le partite allora, tranne che per gli 80.000 allo stadio, si ascoltavano alla radio, le voci familiari, più che i volti, di Enrico Ameri e Sandro Ciotti ci descrivevano quanto accadeva sui campi di calcio. In quel giorno le cose si misero immediatamente male, perché al 1’ su lancio di Di Gennaro per De Rosa intervenne Ferrario in spaccata che mando la palla alle spalle dell’incolpevole Castellini! La frittata era fatta! Mancavano 89’, ma gli attaccanti Musella, Damiani, Pellegrini (che al 23’ colpì il palo) e, poi, Speggiorin (proveniente proprio dal Perugia ed entrato al posto di Musella) non furono capaci di riagganciare il risultato. Quel giorno la Roma pareggiò ad Ascoli e la Juve vinse ad Udine. Non le avremmo più riprese. Alla 28ima giornata si disputò anche l’incontro Juventus Roma 0 – 0, con il famoso gol in fuori gioco annullato a Turone, che avrebbe fatto parlare per molti anni.
Il Napoli concluse il campionato al terzo posto con soli 38 punti (3 punti nelle ultime 5 partite, comunque meglio che nello sciagurato campionato del 1987-1988!). Era solo la quinta volta che il Napoli arrivava terzo in Classifica, mentre solo due volte (1967-1968 e 1974-1975) era arrivato secondo (nel prossimo articolo parleremo proprio del campionato 1974-1975 e del gol dell’ex Josè Altafini, a 6 giornate dalla fine. Altafini, da allora “core ‘grato”!). Era stato, dunque, un ottimo risultato. L’amaro in bocca di quell’autorete però non passò per molto tempo.
Moreno Ferrario si sarebbe, comunque, abbondantemente rifatto 5 anni più tardi quando a Torino, contro la Juventus in vantaggio, firmò il gol dell’ 1 – 1, poi seguito dai gol di Giordano e Volpecina. Ironia della sorte, sulla panchina della Juventus sedeva proprio l’ex Rino Marchesi. Quello sarebbe stato l’anno del primo scudetto del Napoli, e quella partita segnò la svolta del campionato (anche a questa partita dedicheremo un articolo).
Abbiamo, invece, di sfuggita citato la sciagurata stagione 1987-1988, stagione nella quale proprio due giocatori che parteciparono alla, ormai nota, partita Napoli-Perugia furono epurati, perché ritenuti colpevoli di un atteggiamento irriguardoso nei confronti dell’allenatore Ottavio Bianchi: proprio Moreno Ferrario e Salvatore Bagni (gli altri due furono Claudio Garella e Bruno Giordano).
Infine, non si può non ricordare che per Napoli e per la Campania quello fu un anno molto difficile, le due fortissime scosse di terremoto del 23 novembre 1980 e del 14 febbraio 1981 causarono circa 3.000 vittime. Quell’anno fu anche l’anno delle scuole occupate, dei containers della Mostra d’Oltremare, degli sfollati e di tanta tanta umanità incontrata nelle sere e nelle notti trascorse per strada perché molti non avevano il coraggio di tornarsene a casa. Peccato che, tanto umanità non potè essere premiata, e che quello non fosse stato l’anno buono!
[Leggi Una città che spera: 26 aprile 1981 Napoli-Perugia = 0 – 1]
Amedeo Gargiulo
Presente a quella maledetta partita. Alla fine tante lacrime. Nell’aria si era capito che non si poteva più raggiungere quel fatidico triangolino!