Benevento Calcio: ecco tutti i protagonisti che resteranno nella storia del calcio sannita
Ecco i protagonisti dell’emozionante e spettacolare campionato di Lega Pro vinto dal Benevento calcio. Grazie alla vittoria del girone C la compagine sannita ha ottenuto per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie B (seconda parte).
CENTROCAMPISTI
FEDERICO ANGIULLI– Secondo molti esperti di mercato il classe ’92, milanese di nascita, avrebbe rifiutato a gennaio un club di serie B (Ascoli?) per scendere in Lega Pro con l’obiettivo di sposare la causa sannita. L’Hamsik della terza serie è chiuso da De Falco e Del Pinto ma, quando chiamato in causa, fa capire ad Auteri e ai tifosi che tenerlo in panchina è proprio un delitto. Realizza qualche gol e rappresenta nei 4 mesi sanniti una vera arma in più nello scacchiere giallorosso in quanto, in più di un’occasione, quando subentra spacca letteralmente le partite. Voci provenienti da Reggio Emilia dicono che si stanno “mangiando le mani” per la sua cessione, troppo affrettata.
ANDREA DE FALCO- Arriva a Benevento nel 2014 e la piazza si scalda. Tra i calciatori più bravi della serie B, debutta a 17 anni in serie A. Nel Sannio purtroppo subisce infortuni e ricadute e non può dimostrare appieno il suo valore reale per più di anno. Andrea è forte sul rettangolo di gioco ma anche nella “testa” e inizia con pazienza e grande sacrificio a curarsi. Nell’estate 2015 c’e’ anche lui al Park Hotel Mancini di Roma per la preparazione agli ordini di mister Auteri. In questa stagione appena terminata risulta tra i più presenti in campo. I segni degli infortuni si vedono sulle gambe ma a 30 anni ha ancora grandissima voglia di recuperare il tempo perduto e dimostrare ai suoi tifosi sanniti che anche in B ci sa fare. In fondo Andrea è stato anche in serie A…
LORENZO DEL PINTO- Diciamo la verità: fino ad uno anno e mezzo fa in pochi conoscevano questo ragazzotto classe ’90, di origini abruzzesi. Forse perchè ha sempre giocato nella sua terra (Chieti, L’Aquila, Pescara) o forse la troppa miopia nello scouting nazionale ha fatto si che Del Pinto non giocasse già in categorie superiori. Sta di fatto che il DS Salvatore di Somma fiuta l’affare e lo porta nella città della Dormiente e Lorenzo non delude le attese. Macina chilometri e chilometri a centrocampo, recupera palloni e si leva lo “sfizio” di realizzare anche qualche rete (contro la Juve Stabia) dove a fine primo tempo ammutolisce il “Romeo Menti” e manda in delirio la panchina sannita. Può essere il crack della serie B per i giallorossi; per la risposta a questa ipotesi appuntamento a fine anno.
FABRIZIO MELARA- Tra i tornanti di destra più prolifici del campionato, subisce qualche piccolo infortunio che gli fa giocare meno partite del solito. Uomo spogliatoio, calciatore di classe e con una carriera spesa tra Spal, Pro Patria, Reggina, Carpi e Lecce. Diventa capitano nel ritiro di Roccaporena (estate 2014), il pupillo di mister Brini resta anche alla corte di Auteri e da grande giocatore professionista e umile “cede” la fascia di capitano a Zio Lucioni. Suo il cross da destra che mette in condizione Mazzeo di siglare di testa l’1-0 contro il Lecce. A Benevento sono certi che la sua esperienza servirà, in effetti qualcuno dalla fascia destra dovrà pur effettuare dei cross chirurgici.
LEANDRO VITIELLO- Torna in campo nella parte finale del campionato. Nei primi mesi è out per i postumi di un infortunio che lo tormenta dalla passata stagione ma fa in tempo a dare, in qualche frangente, una mano ai compagni. Il trentunenne di Scafati è da 3 anni nel Sannio; la società non si è ancora espressa sul suo futuro ma, comunque vada, i tifosi non dimenticheranno l’attaccamento alla maglia e alla città
AMATO PIETRO CICIRETTI- Il giallorosso è nel suo destino; cresce nelle giovanili della Roma, si trasferisce a Messina e si consacra in Lega Pro a Benevento. Il numero 10 rappresenta una delle rivelazioni non solo della squadra di mister Auteri ma anche di tutta la categoria. Le sirene di mercato non mancheranno per il funambolico trequartista dal piede sinistro “caldo” e allora vediamo se la società di Vigorito saprà blindarlo per farlo diventare sempre più protagonista anche nella prossima stagione. Poniamo tra gli obiettivi di Ciciretti quello di arrivare in doppia cifra ma nelle corde del “buon Amato” c’e’ la gran voglia di assist che per lui equivale ad una rete realizzata.
ATTACCANTI
ALESSIO CAMPAGNACCI- Il ventottenne di Foligno è tra i più “anziani” della squadra. Arriva a Benevento nel 2013 con una grande operazione di mercato del patron Vigorito che lo strappa alla Reggina e ad una folta concorrenza. Anche Alessio giocherà meno partite del previsto a causa di intoppi fisici che ogni tanto riemergono. La sfortuna gli restituisce un po’ del tempo perso e all’83’ di Benevento-Catania inventa un eurogol dai trenta metri, in diagonale rasoterra, che fa impazzire una città intera; e’ la rete che fa piangere di gioia un popolo intero che, probabilmente, in cuor suo capisce che è fatta. Ma domandate a qualche tifoso del Benevento se ne è valsa la pena aspettarlo: bentornato Campagnacci!
KARAMOKO CISSE’- Se dovessimo ideare una trasmissione dove il protagonista sarebbe il guineano Cissè potremmo chiamarla i misteri del calcio. Arriva a luglio 2015 nel Sannio, dopo una buona stagione con la Casertana, con il compito (difficilissimo) di non far rimpiangere la partenza del capocannoniere Eusepi. Nel girone d’andata Cissè sembra svogliato, fuori forma e probabilmente avulso dal gioco. A gennaio inizia il mercato di riparazione e tutti lo danno in partenza; torna a Caserta? Va in serie B? Va al Mantova? Sembra proprio quest’ultima la destinazione di Karamoko. Qualcuno dirà poi che “non è arrivato” Giacomo Beretta dalla Pro Vercelli, quindi Cissè è restato al suo posto ma più tardi si saprà che non c’e’ mai stata la chiara volontà di cedere l’ex bomber dell’Albinoleffe che resta al Benevento. Dopo la chiusura del mercato va a colloquio con mister Auteri che crede in lui ciecamente e gli ribadisce la massima fiducia. Beh, come detto prima: misteri del calcio. Il centravanti comincia a segnare gol a raffica, è trasformato, fisicamente entra in forma e diventa imprendibile per gli avversari. Botta da fuori area contro la Paganese, assist a cucchiaio a Del Pinto (in Juve Stabia-Benevento 0-1), doppietta d’autore alla Fidelis Andria (seconda rete realizzata con un bellissimo stacco di testa). Inoltre doppietta a Foggia in Coppa Italia (Foggia-Benevento 3-2) ma è da spot pubblicitario la ripartenza di 60 metri che è capace di fare nell’ultima gara contro il Lecce (rete del 2-0). Con un Cissè così è lecito aspettarsi tanti gol anche in serie B; lui l’ha già giocata con l’Albinoleffe ma si sa, con il Benevento è tutta nata storia.
FABIO MAZZEO- Sembra la storia di Tiziano D’Isidoro classe ’67 che entrava a gara in corso e segnava per il Benevento. Tiziano a gennaio ’99 fu ceduto al Fiorenzuola mentre quel Benevento allenato da mister Dellisanti, con l’arrivo di Andreoli dal Cosenza, si avviava pian piano alla finale di Lecce contro il Messina dove conquistò la promozione in C1. Fisicamente quel D’Isidoro era uguale a Mazzeo ma la storia è diversa perche’, seppur richiesto, il “buon Fabio” non abbandona la nave. A giugno 2015 arriva delusione della sconfitta contro il Como nonostante abbia segnato il gol del vantaggio. Inizia il calciomercato e ogni giorno sembra avere la valigia pronta: Alessandria e la Salernitana sono pronte a costruire ponti d’oro per Fabio che resta a Benevento. Nel 3-4-3 di Auteri gioca molto di più rispetto alla passata stagione dove Brini, piu’ volte, lo ha relegato in panchina (Eusepi-Marotta coppia d’attacco). E Mazzeo ripaga la fiducia con i gol (10) e numerosi assist per i compagni. Non è un caso che segna contro il Foggia, non è un caso che è lui l’autore del pari a Cosenza, non è una combinazione che regala i tre punti sul campo del Martina Franca; infine solo lui poteva dar inizio alle danze nella gara “promozione” contro il Lecce dove al 17′, su cross di Melara, con un colpo di testa preciso e forte fulmina Bleve. Mazzeo a luglio compirà 33 anni, ma la storia del calcio insegna che i più bravi goleador non hanno età. Calzerebbe a pennello per l’attaccante di origini salernitane il ruolo che, nell’ultima stagione, hanno avuto Di Natale dell’Udinese o Pellissier del Chievo; calciatori che, seppur non giocando sempre 90 minuti, hanno spesso “bollato” in campo.
ANDREA RAIMONDI- Il classe ’90, a fine gennaio 2016, passa a titolo definitivo al Benevento ma, subisce dopo qualche settimana una lesione al legamento crociato anteriore che lo costringe a saltare gli ultimi mesi di campionato. L’ex Padova e Juve Stabia arriva in giallorosso con una gran voglia di riscattarsi e contribuire alla causa ma davanti alla “tanta sfortuna” purtroppo non ci si può accanire. Raimondi sta recuperando in fretta, in fondo non è uno che si butta giù di morale facilmente anche perchè caro Andrea la tua voglia di riscatto la attendiamo anche in serie B dove c’e’ spazio per tutti.
ALESSANDRO MAROTTA- Nel Gennaio 2013 arriva al Benevento e subito, grazie ai suoi gol e all’impegno in campo sempre presente, diventa un beniamino dei tifosi. A fine stagione torna al Bari e poi a Grosseto. Il 12 gennaio 2014 si gioca al “Ciro Vigorito” la sfida di campionato Benevento-Grosseto (ris. finale 3-2) e Marotta scende in campo contro i sanniti indossando la maglia dei maremmani. Segna Montiel ma poco dopo pareggia Marotta che realizza uno gol da cineteca. Ovviamente la punta non esulta e dagli spalti si alzano i tifosi sanniti e tributano grandi applausi e cori d’amore per il giovane attaccante napoletano a riprova di una bellissima storia di rispetto e passione tra una tifoseria e ed un calciatore che ha dato tanto nel 2013. Nell’estate 2014 il Benevento cerca nuovamente sul mercato bomber Marotta che non se lo fa ripetere due volte e sbarca nel Sannio. Nella scorsa stagione segna più gol ma svanisce il sogno serie B; in questa segna meno ma arriva la promozione. Potrebbe far parte della scuderia degli attaccanti del Benevento in serie B ma, in ogni caso, resterà sempre quell’alchimia tra Marotta e il Benevento.
Piero Vetrone