Fischi a Insigne e Gomorra, il Movimento Neoborbonico: “Non ci sarà riscatto per Napoli fino a quando non impareremo ad amarla”

Fischi a Insigne e Gomorra, il Movimento Neoborbonico:

Fischi a Insigne e Gomorra, il Movimento Neoborbonico insorge sulla reazione dei tifosi del Napoli verso l’attaccante partenopeo, nel momento della sostituzione. Di seguito il post del presidente Gennaro De Crescenzo:

“L’IMMAGINE DI NAPOLI E L’IMMAGINE DEL NAPOLI TRA I FISCHI A INSIGNE E GOMORRA. Due parole su Napoli e sul Napoli con la premessa che spesso, per i milioni di Napoletani interessati alla squadra, le due cose si uniscono, piaccia o no a chi (per sua fortuna) non si interessa di calcio.

Rinnoviamo l’appello che spesso ripetiamo: chi non riesce a seguire una squadra forte ma normale come la nostra si dimetta da tifoso del Napoli e scelga squadre vincenti (in tutto 1 in Italia, 2 o 3 in Europa). La dimensione del Napoli era e sarà questa: un secondo posto fino a quando certi meccanismi non saranno cambiati (vertici del calcio? Giustizia sportiva e non?), partecipazioni dignitose in Europa anche come quest’anno: quante volte nella sua storia il Napoli ha umiliato Liverpool, PSG o magari Roma o Juve (2018 con lo scudetto vinto a Torino se non ce lo avessero strappato la domenica successiva e nelle 5 o 6 partite “strane” precedenti)?

La colpa di quest’anno, forse, è stata il predominio sulle altre squadre, Juve a parte: 7-15 punti sulle terze e chi dice che è colpa dei demeriti delle altre o è miope o è uno dei tanti opinionisti o ex calciatori o ex manager in cerca di visibilità nelle tv locali (se il Barcellona vince la Coppa dei Campioni è merito suo o demerito delle altre? Se la Ferrari vince il campionato di Formula 1 è merito suo o demerito delle altre?).

Se poi qualcuno pensava e pensa che dovevamo stracciare Juve, Liverpool o Arsenal si faccia curare o legga 3 volte al giorno, prima e dopo i pasti, la storia del Napoli. Se poi qualcuno conosce sceicchi (mai arrivati in Italia), ci chiami e andiamo insieme all’aeroporto e, intanto, aspettiamo il (necessario) mercato per il prossimo anno fiduciosi per una società con i suoi limiti ma che non è stata mai più sana di come lo è ora e per un allenatore che resta tra i migliori al mondo.

Intanto “vogliamo vincere” è roba da bambini di 6 anni o degli opinionisti di cui sopra (pure io vorrei una Ferrari ma per ora devo accontentarmi di una C3 di seconda mano). Intanto il calcio è questo e capita pure che un pallone rotondo vada a finire su un palo (quanti quest’anno?) o che un calciatore (Milik o Callejon con l’Arsenal) lo tirino a 20 cm dalla porta o che un arbitro (con lo stesso Arsenal) annulli un gol regolare o neghi un rigore o una espulsione (v. moviola della Gazzetta) che avrebbero cambiato una partita e una stagione.

Intanto, mentre noi fischiamo Insigne e facciamo i cori contro De Laurentis, i Gunners inglesi (40 milioni di follower in tutto il mondo) usano Gomorra per celebrare la loro vittoria con uno squallido gioco di parole (“Tutto a posto: GUNNhorrah”). Ma l’Arsenal non ha colpe: la colpa è di chi racconta nelle fiction o nei servizi giornalistici e solo per fini commerciali o politici (personali) solo questa Napoli che nessuno nega ma che non è l’unica Napoli (lavoro a Scampia e so di cosa parliamo). Sembrano cose diverse ma non lo sono.

Non ci sarà un vero riscatto per Napoli (e per il Napoli) fino a quando non impareremo ad amare quello che è stata e quello che è Napoli, come un figlio o un parente a cui si vuole sempre e comunque e semplicemente bene.

Gennaro De Crescenzo.”