De Santis: “Sono disperato, dire cio che è realmente accaduto alimenterebbe solo l’odio”

GASTONE DE SANTIS 0001Disperato. Così si descrive Daniele De Santis, l’ultrà romanista accusato dell’omicidio di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito mortalmente prima dell’inizio della finale di Coppa Italia all’Olimpico tra Napoli e Fiorentina lo scorso tre maggio. Lo fa in una lettera inviata alla Procura di Roma, lettera della quale alcuni stralci lo stesso De Santis ha ora deciso di rendere pubblici.

Sono davvero disperato per quello che è successo – così si legge nello scritto – e mi porto dentro tutto il dolore per la morte di Ciro Esposito. Non volevo uccidere proprio nessuno, però purtroppo alla fine un ragazzo è morto. Voglio dire che è vero, alla fine i colpi li ho esplosi io ma senza mirare. Ero pieno di sangue dappertutto. Mi stavano ammazzando punto e basta. Non ho tirato nessun bombone, solo un fumogeno. Sono uscito dalla Boreale (un circolo sportivo, ndr) – continua De Santis – dove vivo per chiudere il cancello perché si sentiva un casino e dentro stavano giocando i ragazzi. Quando sono uscito ho solo raccolto un fumogeno che stava per terra e l’ho tirato e ho strillato al conducente del pullman di levarsi da là quando ho visto che c’erano già casini. Hanno detto che volevo aggredire donne e bambini, mai fatto in vita mia. Mi stanno mettendo contro un’intera città (Napoli, ndr) come una guerra. La verità sta uscendo da sola e spero continuerà così. I medici mi hanno detto che rimarrò zoppo ma soprattutto ho paura per me e per i miei familiari. Dicono che le coltellate me le sono fatte tramite i servizi segreti”. Non chiarisce oltre, De Santis. “Non posso farlo ora, tutte le parole su quello che è accaduto realmente alimenterebbero un clima di odio e scatenerebbero qualche altro pazzo, visto che mi hanno messo contro una città intera come se fosse una guerra. Ma per fortuna la verità sta emergendo da sola”.

 

Fonte: SportMediaset