Editoriale – Il Napoli ha perso e con lui abbiamo perso tutti!

HIGUAIN HAMSIK TRISTI 454787Un Napoli privo di anima e di carattere è stato sconfitto, senza giustificazioni di sorta, da un Milan tutt’altro che irresistibile. Un 2-0 a San Siro che pesa come un macigno non tanto per risultato finale ma, soprattutto, per la prestazione offerta dagli azzurri.

Gli uomini di Benitez per circa 70 minuti hanno espresso un non-gioco fatto solo di tanta confusione e poca determinazione. Eppure, il Milan poteva essere battuto senza grosse difficoltà se solo gli azzurri avessero mostrato un minimo di aggressività.

La disfatta in terra lombarda ha sentenziato una serie di cose e, prima fra tutte, che il centrocampo “a due” necessita di altri interpreti se si vuole puntare su questo modulo. David Lopez fino a qualche partita fa ha cantato e portato la croce, ma ora anche lui inizia a manifestare i primi segni di cedimento. Jorginho, assolutamente inguardabile, ha passeggiato per il campo senza una meta precisa. Ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare e, forse, anche di più. Ovviamente, quando il centrocampo non funziona una già non brillante difesa ne fa le spese.

Altra cosa che lascia abbastanza sgomenti è la difficoltà dei nostri esterni, soprattutto quelli bassi, di mettere al centro un cross che possa definirsi tale. Nella migliore delle soluzioni i traversoni dei terzini colpiscono l’avversario o terminano nella tribuna opposta. Queste situazioni le abbiamo viste sia con Maggio che con Mesto. Gli stessi Mertens e Ghoulam nelle ultime uscite sembrano essere affetti da questa strana sindrome. Vuoi vedere che a Castelvolturno fanno una preparazione specifica per confezionare questi cross di m….. indecorosi?

Higuain, infine, apparso eccessivamente nervoso e polemico. A quanto pare l’investitura da leader da parte di Benitez l’ha sovraccaricato di ansie che non ha saputo incanalare nella maniera giusta. Solo l’ingresso di Zapata l’ha liberato dal profondo senso di solitudine che fino a quel momento l’aveva attanagliato. Con un attaccante di ruolo al suo fianco il pipita ha ricordato di essere un top-player e ha ricominciato a giocare a calcio.

Questa squadra, però, è la stessa che fino a qualche mese fa esprimeva un gioco piacevole e di qualità ottenendo vittorie convincenti contro Roma e Fiorentina. Cosa succede? Non è possibile che il Napoli sia diventato un manipolo di brocchi da un giorno all’altro. Sicuramente gli infortuni di Zuniga e Insigne hanno penalizzato di molto gli equilibri della squadra, ma non fino al punto da generare una involuzione così profonda nella produzione del gioco.

Quali potrebbero essere le cause del periodaccio del sodalizio azzurro? Si saranno forse venuti a creare malumori interni che a noi non è dato conoscere? Alcune voci di mercato stanno probabilmente distraendo i protagonisti in campo? O, forse, la poca chiarezza sul futuro della guida tecnica potrebbe essere causa di scarsa concentrazione da parte di alcuni?

Noi non abbiamo risposte a questi quesiti e, in verità, non abbiamo nemmeno la presunzione di darle. Non spariamo nel mucchio tipo “addò cojo cojo tanto prima o poi una notizia l’azzecco”.

Di una cosa però siamo certi: il Napoli ha perso e con lui abbiamo perso tutti, dal presidente all’ultimo dei tifosi. Per noi l’amore verso la propria squadra è come l’amore verso un figlio: dei buoni genitori incoraggiano il figlio dopo un insuccesso scolastico o gli danno addosso dicendogli che è un fallito? A voi le conclusioni!

Nel frattempo noi gridiamo “forza Napoli” perché a breve, il nostro bambino, avrà l’esame di Supercoppa di Lega!

Dario Catapano

Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

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