GIOVANI TALENTI- Luca Clemenza, il piccolo Marchisio più forte degli infortuni

Luca Clemenza: centrocampista classe 97′, passato dal Crespadoro alla Primavera della Juventus, è tornato in campo dopo l’infortunio dello scorso marzo.

Ogni giovane calciatore ha un idolo da seguire ed emulare, sperando di seguirne le orme e magari diventare, a sua volta un giorno, il punto di riferimento per qualcun’altro. Purtroppo quando il tuo idolo è quel gran campione che risponde al nome di Claudio Marchisio, sembra che l’emulazione non sia legata solo al tipo di caratteristiche tecniche, o al percorso per arrivare in prima squadra, ma anche a quei maledettissimi infortuni che hanno contraddistinto tutta la carriera del nazionale bianconero.

La storia che vogliamo raccontare è quella di Luca Clemenza, centrocampista classe 97′ nato a Cittiglio (VA) che indossa la maglia numero 10 e la fascia di capitano della Primavera della Juventus per la terza stagione.

Il suo approccio col mondo del calcio avviene prima in una piccola società della sua provincia, il Crespadoro dove nasce come difensore centrale prima di trasferirsi in Veneto per esigenze familiari. Qui non fa fatica a trovare una squadra interessata a lui e così viene inserito nella formazione del Montecchio Maggiore, dove le sue doti tecniche spingono il suo allenatore dell’epoca a spostarlo a centrocampo.

La crescita nel ruolo è esponenziale e così nel 2009 è il Vicenza che decide di tesserarlo e inserirlo all’intero del proprio Settore Giovanile. Clemenza a soli dodici anni inizia a farsi notare soprattutto nei tornei estivi, quelli organizzati durante le pause dei campionati nazionali e a cui assistono gli osservatori dei principali club italiani ed europei.

A spuntarla e a mettere a segno il colpo alla fine sarà la Juventus nella stagione 2011/12 per volontà del Responsabile del Settore Giovanile Giovanni Rossi che riesce a imporre alla società l’acquisto. Clemenza viene inserito nelle file dell’ Under 15 (all’epoca Giovanissimi Nazionali) di mister Claudio Gabetta con cui la squadra arriverà al quarto posto finale. In questa stagione per il giovane calciatore ci sarà la possibilità di essere provato spesso anche come trequartista dietro le punte e lui ricambierà la fiducia del mister con gol e assist a ripetizione per i compagni.

L’anno successivo per Clemenza c’è la promozione e il doppio salto di categoria, in quanto viene inserito direttamente nell’ Under 17 (Allievi A-B) bianconera di mister Ivano Della Morte. Il ragazzo non sente il peso di giocare con compagni e avversari più grandi di un anno, lavorando duramente per mettere a disposizione dei suoi compagni tutto il suo talento. Nel campionato 2013/14 sempre sotto la guida del suo allenatore Della Morte Clemenza esplode definitivamente, andando in doppia cifra sia come numero di reti che assist e guadagnandosi anche qualche convocazione nella formazione Primavera.

Clemenza, centrocampista di piede sinistro molto veloce e bravissimo a dribblare nello stretto, ha nelle elevate qualità tecniche e nella capacità di calcio con entrambi i  piedi i suoi punti di forza. Dal 2014/15 è in pianta stabile nella Primavera della Juventus di mister Fabio Grosso. Osservando il ragazzo con continuità durante gli allenamenti l’ex campione del mondo decide di sfruttarne le doti nella zona nevralgica del campo per aumentare la qualità di gioco della squadra. La trafila sembra quella giusta, primo anno da titolare e leader tecnico con la famosa maglia numero 10 sulle spalle a sancirne l’enorme fiducia riposta in lui e addirittura secondo anno con la fascia di capitano sul suo braccio. Clemenza non delude mai, in campionato come nella Youth League e così sembrano maturi i tempi per respirare l’aria della prima squadra, ma un terribile infortunio frena improvvisamente tutti i sogni del ragazzo.

Era il 23 marzo, giorno che difficilmente il ragazzo scorderà più, 60′ minuto della gara degli ottavi del Torneo di Viareggio contro il Milan, Luca poggia male il piede e il ginocchio fa crack. Attimi di paura, subito la barella in campo tra le lacrime del ragazzo e la preoccupazione di compagni e allenatore, la cosa è davvero seria, la diagnosi non lascia scampo lesione del crociato. Il piccolo dramma sportivo ormai si è consumato, sei lunghissimi mesi di stop, il tempo che non passa mai e la voglia crescente di calcare quel prato verde, proprio ora che mister Allegri lo aveva anche convocato per la trasferta di Champions contro il Monaco e che una fila interminabile di squadre di serie B lo stava corteggiando per averlo con sè già dal ritiro estivo della stagione appena iniziata.

Ma Clemenza è un ragazzo forte, uno che non ha mai avuto la vita facile o agevolata, così con lo spirito di un combattente che lo contraddistingue e tantissime ore di fisioterapia e lavoro in palestra, il giovane talento lombardo a fine settembre è ritornato a disposizione di mister Fabio Grosso. L’entusiasmo è lo stesso di quando aveva mosso i primi passi nel mondo Juventus, poco importa se da fuori quota, se una stagione intera o forse solo fino a gennaio, il tempo di ritrovare il ritmo partita e la continuità, per dimostrare che la paura di sei mesi prima è ormai alle spalle.

Ora c’è una carriera nuova da costruire e del tempo da recuperare, ma gli infortuni spesso sono passaggi obbligati, dei dazi da pagare che fortificano carattere e aumentano le convinzioni di un atleta, che deve essere bravo a trasformare la rabbia e la delusione in cattiveria agonistica. Per maggiori informazioni chiedere a Claudio il principe della Torino bianconera…

Fonte foto: facabool

Marco Lepore

Marco Lepore

Laureato in Economia Aziendale presso l'Università Federico II dal 2005, ho intrapreso questo percorso da 06/2015. Il principio a cui mi ispiro è: "stay hungry, stay foolish".

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