Inchiesta Ultra’ Juventus: Umberto Toia al momento resta in carcere

L’ultras bianconero, Umberto Toia, è stato interrogato per due ore e mezza dal pm. Il Riesame aveva fatto cadere la contestazione di auto-riciclaggio, collegata alla rivendita dei biglietti

Due ore e mezza di interrogatorio per Umberto Toia, il leader del gruppo Tradizione-Antichi Valori, coinvolto insieme ad altri 11 ultrà juventini nell’inchiesta Last Banner (l’uragano che ha spazzato via i capi della curva Juve per reati vari come estorsione, associazione a delinquere e autoriciclaggio) della Digos di Torino. Come riporta il Corriere di Torino, Umberto Toia, difeso dall’avvocato Ennio Galasso e dal professor Carlo Taormina, è stato sentito dal pubblico ministero Chiara Maina. L’interrogatorio è stato secretato. Per Toia, che al momento resta in carcere, il Riesame aveva fatto cadere la contestazione di auto-riciclaggio, collegata alla rivendita dei biglietti.

Il Riesame aveva anche modificato le misure cautelari per Massimo Toia e Corrado Vitale, entrambi difesi dall’avvocato Monica Arossa: dall’obbligo di dimora con permanenza notturna a Torino avevano ottenuto l’obbligo di firma. Era invece tornato libero Giuseppe Franzo, 54 anni, il presidente dell’associazione «Quelli di via Filadelfia».

 

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