Premessa: nel calcio, come in qualsiasi altro sport, ciò che conta è il risultato finale. Il resto, fa semplicemente da sfondo. Un dato di fatto, ne arricchisce i contenuti o, più semplicemente, ne rende meno amaro il verdetto. Tutto giusto, lapalissiano. Come la grinta e il carattere mostrati a Formello, mercoledì, dalla Primavera di Giampaolo Saurini. Eliminata dalla Lazio, ancora una volta. Solo ai rigori, stavolta, perché la rimonta – solo sfiorata lo scorso anno – è riuscita sia nei novanta minuti regolamentari che ai tempi supplementari. Prima Girardi, quindi Bifulco. Due pareggi, entrambi inaspettati, che accentuano la bontà della prova offerta nella Capitale dagli azzurrini. Dal dischetto falliscono Palmiero e Anastasio, ai quarti accede la Lazio. Peccato, verrebbe da dire, ma nulla è perduto. Il Napoli dice addio alla Primavera Tim Cup. E, anziché con le ossa rotte, esce dalla doppia trasferta romana rafforzato in convinzione e morale. Contro la Roma, in campionato, un pareggio forse anche bugiardo. Poi la gara contro i biancocelesti, altrettanto bella e sfortunata. Come l’eliminazione dalla scorsa Youth League, in Spagna, concretizzatasi all’ultimo secondo dei tempi supplementari. Quanto basta, insomma, per ricevere consensi da ogni latitudine ed andare oltre il verdetto definitivo. Chapeau, azzurrini
Fonte: Tuttonapoli.net
