Novanta anni fa, il 12 marzo del 1930, si spegneva Giorgio Ascarelli. Aveva solo 36 anni e una vita di grande successo alle spalle. Era stato un abilissimo imprenditore: aveva ampliato l’attività tessile che aveva creato suo padre nel 1879, ma soprattutto fu Presidente dell’Internaples dal 1925, che poi avrebbe trasformato nella AC Napoli nel 1926. Ne avevamo già parlato qui.
La vita del primo presidente del Napoli è stata magistralmente ricostruita dal giornalista Adam Smulevich nel libro Presidenti, Giuntina 2017. I tre presidenti di cui parla Smulevich sono Raffaele Jaffe, Giorgio Ascarelli e Renato Sacerdoti. Raffaele Jaffe era un insegnante astigiano che aveva fondato il Casale, che avrebbe vinto l’ultimo scudetto, nel 1913-1914, prima della Grande Guerra. Renato Sacerdoti ebbe, invece, un ruolo di prim’ ordine nella fusione tra le squadre Alba, Fortitudo e Roman, che avrebbe portato alla nascita della AS Roma nel 1927 (ne avevo parla in questo articolo). Della AS Roma sarebbe poi stato Presidente dal 1928 al 1935 e dal 1952 al 1958.
Questi tre Presidenti e uomini di successo avevano una cosa in comune: tutti e tre erano ebrei. Tutti e tre dovettero subire le discriminazioni razziali antisemite che hanno provato, in maniera diversa, a cancellarne la memoria.
Giorgio Ascarelli morì prima della promulgazione delle leggi razziali del 1938. Tuttavia, il fascismo cercò di cancellarne la memoria modificando il cambio del nome dello Stadio Ascarelli in Stadio Partenopeo. Quello Stadio era stato costruito a spese della società nel 1929 e inaugurato il 23 febbraio 1930 (solo 19 giorni prima della improvvisa morte del suo fondatore). Il nome con cui era stato inaugurato era quello di Stadio Vesuvio, ma alla morte del Presidente, con decisione condivisa, si pensò di modificarlo in Stadio Ascarelli. In questo articolo provai a ricostruire la storia di tutti gli stadi del Napoli.
L’impianto venne collocato nel rione Luzzatti. Fu uno stadio importante: il 7 giugno del 1934 in quella struttura venne disputata la finale del Mondiale di Calcio del 1934: Germania Austria 3 – 2.
Però, la storia fu poco clemente poiché i bombardamenti della seconda guerra mondiale lo avrebbero raso al suolo.
Il nome di Giorgio Ascarelli non è stato mai veramente dimenticato dal popolo napoletano. Nel 2011, in occasione della ricorrenza dei 73 anni dalle leggi razziali il Comune di Napoli ha intitolato a Giorgio Ascarelli lo Stadio di Via Argine di Ponticelli.
Nel 2018 il Sindaco De Magistris manifestò il suo desiderio di modificare la denominazione della attuale Piazzale Tecchio in Piazza Ascarelli. A dire il vero, pare purtroppo che questa trasformazione non sia andata a buon fine.
Quel che davvero conta è che Napoli non ha dimenticato il suo benefattore e che, contrariamente alla volontà di chi ha cercato di seppellire il suo operato sotto le ceneri della storia, il nome di Giorgio Ascarelli sia oggi più lucente che mai.
Amedeo Gargiulo
