Qualcosa servirà, eccome: perché la stagione è lunga, si giocherà alla domenica e al giovedì e sin da gennaio si ritroverà la Coppa Italia, ci saranno giorni in cui il fiato verrà meno e non si potrà procedere così come adesso, con un solo fluidificante di sinistra. Il mercato è un’esigenza, ma non dev’essere un’ossessione, né una «trappola» nella quale calarsi consapevolmente: va affrontato con sano giudizio, osservando e però decidendo, affrettandosi ma senza strappare le vesti di dosso, perché è vero che ci sarà emergenza ma bisognerà rifiutare le aste e i giochini al rialzo. «Ma procediamo». I summit sono stati consumati al telefono, sull’asse De Laurentiis-Benitez, e si sa ciò che occorre: dopo Gabbiadini, va sostenuto il binario di sinistra, dove non c’è Zuniga (annunciato per gennaio, però chi può dirlo?), dove non ci sarà Ghoulam (che andrà in coppa d’Africa e, arrivasse sino in fondo, lascerebbe vuota la corsia sino a metà febbraio), dove rimane Britos, che è un centrale difensivo e fa quel che può.
VENTO DELL’EST. Soffia il vento e per evitare che arrivi la bufera il Napoli si è lanciato con largo anticipo su Ivan Strinic (27 anni) che si svincolerà tra poco e che a gennaio sarebbe disponibile a parametro zero: la Dnipro è rassegnata, l’affare è avviato, le difficoltà restano, perché intanto il management intorno al calciatore è andato dilatandosi e ci sono interessi altrui che rappresentano piccoli-grandi impedimenti. Ma Strinic è l’affare low cost, di qualità, che maggiormente intriga, racchiudendo in sé una serie di indicazioni sufficienti utili per la causa: l’esperienza internazionale, la possibilità di averlo sin dalla ripresa, la consistenza anche tecnica del calciatore, la sua vocazione naturale a coprire quella fascia nella quale serve mestiere.
E POI. Ci può essere dell’altro, legato all’imponderabilità del mercato: l’Internacional non ne ha fatto mistero, piace loro Henrique, e bisognerà dunque scrutare l’orizzonte, intuire le volontà – di chi acquista, di chi dovrebbe cedere ma anche del calciatore – e poi indirizzarsi altrove. Il Napoli un centrale difensivo lo ha già da un pezzo sul proprio block-notes, si tratta dell’olandese Ron Vlaar (30 anni a febbraio), una colonna dell’Aston Villa che ha un bel po’ di presenze in Nazionale, che sa come si gioca a quattro, che è interprete anche moderno del ruolo e che è stato monitorato a lungo, prim’ancora che spuntasse la Roma, con la quale si potrebbe entrare – correttamente – in conflitto. Ma gennaio è a un niente e si saprà rapidamente quel che sta per succedere, quel che deve succedere, perché oltre Gabbiadini non resterà il vuoto.
Fonte: Corriere dello Sport