Nemmeno una pandemia suggerisce equilibrio e moderazione a chi dovrebbe operare al bene comune!

Il Professor Galli, direttore e responsabile Malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, ha duramente attaccato il collega Paolo Ascierto, oncologo dell’ospedale Pascale di Napoli

Accade che ieri sera su Rai 3, durante la trasmissione Carta Bianca, dedicata all’attuale pandemia causata dal coronvirus., il Professor Massimo Galli, direttore e responsabile Malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, ha duramente attaccato il collega Paolo Ascierto (oncologo dell’ospedale Pascale di Napoli), che col suo team ha condotto un passo in avanti nella lotta al coronavirus.

Grazie alle ricerche condotte dall’Ospedale Pascale,  è stato firmato il protocollo ufficiale di sperimentazione del Tocilizumab, farmaco che sta permettendo di salvare molte vite umane.

A qualcuno, forse, ha dato fastidio che questo protocollo (certificato da AIFA e che ha attirato l’attenzione anche della stampa americana) possa portare la firma di un meridionale.  Ma quando l’attacco proviene dalla stessa comunità scientifica, in diretta nazionale, la cosa assume un altro connotato, riporta itituzioni24.it. C’è da precisare che non è un farmaco che agisce sul virus, ma serve comunque per aiutare i pazienti colpiti dalla malattia. Ecco perché l’Aifa ha dato ufficialmente il via alla sperimentazione su 330 pazienti.

Galli, rivolgendosi ad Ascierto, ha detto:

“Non facciamoci sempre riconoscere. La sperimentazione del Tocilizumab era già in atto da tempo in Cina e il primo ad usarlo qui è stato il dottor Rizzi a Bergamo.

Prendetevi pure i meriti ma non fate quelli che tolgono a Cesare quel che è di Cesare e ai cinesi quel che è dei cinesi. Hanno cominciato loro e li abbiamo seguiti noi, stop!

Il protocollo approvato dall’Aifa è vostro, peccato però che lo stesso protocollo era già applicato da tempo in almeno dodici ospedali. Non esageriamo a fare provincialismo perché è intollerabile”.

ATTACCO AD ASCIERTO: LA RISPOSTA DEL MEDICO

Nonostante le accuse il professor Ascierto, oncologo e ricercatore dell’ospedale Pascale di Napoli che porta la firma del protocollo ufficiale di sperimentazione del Tocilizumab, ha deciso di rispondere.  Ecco la risposta di Ascierto affidata ai social:

”In un momento di emergenza come questo, tengo a precisare che il lavoro di brain storming fatto con il dr Franco Buonaguro e le giovani oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, la discussione “cruciale” fatta con il dr Ming, la professionalità dei dr Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, il supporto dei nostri Direttori Generali Bianchi e Di Mauro e del nostro Direttore Scientifico Dr Botti, sono tutti elementi che ci hanno portato sabato 7 marzo ad incominciare a trattare i primi pazienti al Cotugno di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato.
In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinche TUTTI fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per AIFA che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con cauto ottimismo … nel frattempo parte la sperimentazione di AIFA. Ce la faremo di sicuro !!!”

IL PUNTO DI MAURIZIO ZACCONE

Sulla polemica tra Galli e Ascierto a Carta Bianca è intervenuto anche Maurizio Zaccone, che attraverso la sua pagina ha scritto:

”L’ha fatta grossa Ascierto, a pubblicizzare i risultati positivi ottenuti dall’utilizzo di un farmaco anti artrite per i casi Covid-19. Ha fatto male a rivolgersi a colleghi cinesi per avere conforto creando un ponte con la Cina, a sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica fino ad ottenere l’utilizzo gratuito del farmaco dalla casa che lo produce e l’ok dell’Aifa per avviare una sperimentazione.

E’ “provincialismo”, secondo l’infettivologo Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano. “Non facciamoci sempre riconoscere” tuona.
Il farmaco, dice Galli, era già sperimentato in Cina (mi domando, da profano, 20 pazienti è “sperimentazione”?, e che era stato testato in Cina ce l’aveva detto proprio Ascierto) ed utilizzato per primo da Rizzi a Bergamo, e “in almeno 12 unità operative”di prima linea.
Quindi “non esageriamo a fare provincialismi di varia natura”.

E aggiunge “Diamo a Cesare quel che è di Cesare e ai cinesi quel che è dei cinesi. Hanno cominciato loro, abbiamo seguito noi”.

Non so perché, ma una cosa del genere era vagamente nell’aria. Dispiace che il Prof. Ascierto al dibattito si sia fatto cogliere impreparato; come se non se l’aspettasse. Perché noi stavamo solo aspettando quando succedeva. Conclude Zaccone.

                                                                                                                     Vincenzo Vitiello

 

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LA STAMPA AMERICANA SUL CASO

Ascierto

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Vincenzo Vitiello

Giornalista --- Vice Direttore

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