Scopri la vittoria più larga del Napoli

Era il 1955 e l’avversaria era la Pro Patria. Finì 8 – 1

Il campionato è appena cominciato e dopo la stagione dei record dello scorso anno e la cessione di Higuian comincia una stagione incerta ma piena di speranze. Allora, siamo andati a ripescare la partita con la vittoria del Napoli più larga nella sua storia calcistica. Il match in questione è Napoli Pro Patri 8 1 e si disputò Domenica 16 ottobre 1955 allo Stadio Arturo Collana del Vomero (lo Stadio San Paolo sarebbe stato inaugurato nel 1959).

vinicio
Una figurina rappresentante la carriera di Luis Vinicio

Era la quinta giornata di Campionato. Il Napoli si aspettava molto da quella stagione. Accanto a tre colonne quali il leggendario Amedeo Amadei (174 reti in Serie A con Roma, Inter, Atalanta e Napoli “47”), Bruno Pesaola e Hasse Jeppson dal Botafogo, arriva dal Botafogo, uno dei giocatori brasiliani più forti del momento. Garrincha e Luis Vinicio sono due giovani promesse del Botafogo. Durante una tourné estiva in Europa furono notati da molte società. Il primo non avrebbe mai lasciato il calcio brasiliano, il secondo, invece, fu acquistato proprio dal Napoli.

Con un attacco formato da Pesaola, Vinico, Jeppson e Amadei, c’erano molte speranze di migliorare il VI posto dell’anno precedente. L’avversario di giornata è la neo promossa Pro Patria, squadra con buone tradizioni calcistiche di Busto Arsizio (VA), ma che aveva racimolato solo 2 punti nelle prime quattro giornate.

L’inizio è travolgente. Il Napoli è sceso in campo con Bugatti, Comaschi, Greco Elia, Castelli, Tre Re, Posio, Amdaei, Beltrandi, Jeppson, Vinicio, Pesaola. Allenatore era il piemontese Eraldo Monzeglio, vincitore di due Mondiali di Calcio nel 1934 e 1938!

 Il primo tempo si chiude sul 5 – 0 per il Napoli. Vanno a rete 2 volte Vinicio (9′ e 31′), Beltrandi 20′, Posio 34′ e Jeppson 44′.

La squadra partenopea è chiaramente votata all’attacco e i tifosi sanno che non si sarebbero fermati. Il Collana è in festa e il secondo tempo ricomincia con il 6- 0 di Vinicio al 51′. La squadra allenta la tensione e su consiglio di Monzeglio rallenta. Segneranno ancora Jeppson al 66′, Benelli per il gol della bandiera per la Pro Patria al 69′ e ancora Vinicio (quarta rete personale) all’ 88′.

Purtroppo, questo attacco monster non seppe ripetersi nel corso del Campionato. Anzi, quello che avrebbe dovuto essere un anno storico per il Napoli vide la squadrapartenopea chiudere la stagione con un malinconico XIV posto con soli 33 punti (su 34 partite, poiché il campionato era a 18 squadre). In quella stagione, su 34 partite, realizzò 46 gol subendone 49! Tolti gli 8 gol  realizzati il 16 ottobre avrebbe segnato solo 38 gol.

Capocannoniere della stagione fu Vinicio con 16 gol. Jeppson ne realizzò 8, fallendone molti (celebre la frase “Uh anema Jeppson!“). Amadei , invece, ne realizzò soltanto 1, ma avrebbe preso il posto di Monzeglio sulla panchina del Napoli, ricoprendo l’insolito ruolo per il calcio italiano di allenatore/giocatore.

MONZEGLIO
Monzeglio con la maglia della Nazionale

A dire il vero, Eraldo Monzeglio detiene il record per il numero di panchine ricoperte con la casacca partenopea. Con le sue 336 panchine avanza William Garbutt (il primo Mister del Calcio italiano) con 200 panchine insieme a Pesaola. Amadei stesso con 164 panchine è al quarto posto in questa classifica. Seguono Reja (156), Bianchi Ottavio (149), Mazzarri  (145) e Vinicio (144) che avrebbe portato per primo in Italia il calcio totale olandese.

Tranne Jeppson, tutti i grandi attaccanti del Napoli sarebbero divenuti grandi allenatori della squadra azzurra. Pesaola, Amadei e Vinicio insieme assommano a 508 panchine, equivalenti a 16 anni di storia calcistica napoletana! Wow!

E la Pro Patria? A dire il vero l’anno prima era stata fortunata, perché aveva concluso il Campionato all’ultimo posto, ma fu poi ripescata per la retrocessione di Udinese (per un illecito sportivo proprio contro la Pro Patria avvenuto nel 1953. Per quell’illecito, stranamente, venne punita solo l’Udinese) e Catania (per la corruzione dell’Arbitro Ugo Scaramella). Nel campionato 1955-1956 bissò, però, il pessimo risultato dell’ultimo posto e retrocesse in Serie B.

Quel Campionato, invece, venne vinto per la prima volta dalla Fiorentina del bomber Giuseppe Virgili e dell’uruguayano Miguel Montuori, con Fulvio Bernardini in panchina.

Quanta storia e quante storie hanno il calcio napoletano ed italiano da essere raccontate.

Amedeo Gargiulo

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Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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