A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Giuseppe Crimaldi, giornalista de Il Mattino: “Il video diffuso ieri, dimostra quattro cose: innanzitutto che c’è stato un agguato in piena regola, premeditato e messo a segno con determinazione. Poi, che chi sparò non era solo, che ci sono stati ritardi inammissibili nei soccorsi e che il piano sicurezza, e questo è l’aspetto più importante, è stato inefficiente. Ciro è morto per le conseguenze di una ferita alla colonna vertebrale e se sul posto sarebbe arrivato un equipe di medici, si sarebbe potuto salvare. C’è molto poco da aggiungere in questa storia.
Con il decreto contro la violenza del calcio si è avuta una piccola risposta dal Governo, ma poi Tavecchio cancella la norma sulla discriminazione territoriale per cui siamo di fronte alla solita Italia. È caduto un diaframma, quello delle armi attorno allo stadio e temo che questo precedente possa portare a disastri irreparabili”.