Corriere dello Sport: Serata ‘napoletana’ per Benitez ed Higuain a Manchester

HIGUAIN BENITEZ 1911Il futuro (remoto) è un’incognita, ma oggi, domani, il presente, son altri giorni da affrontare a testa alta, portandosi appresso il meglio di sé, studiandolo a fondo, senza lasciare nulla al caso: Manchester-Liverpool è un battito di ciglia o poco più, cinquanta chilometri da percorrere ad andatura sostenuta (con la testa), per evitar le insidie che poi verranno, per portarsi oltre, per trascinare Rafa Benitez sin da Higuain, incontrarlo alla vigilia di Argentina-Portogallo, per parlargli anche un po’, per trasmettergli la leadership ch’è già del pipita ma che da certi incontri ne esce (inevitabilmente) rafforzata.
ECCOCI. C’è il patto del Nazareno, e quella è chiaramente un’altra storia, e poi c’è la stretta di mano (simbolica) tra Benitez ed il più autorevole personaggio che viaggi all’interno del Napoli: ma non è mica per la vicenda dei quaranta milioni d’euro investiti nell’estate del 2013, né per i gol (o forse un poco sì), ma per quella manifesta egemonia tecnica che gli va riconosciuta e per quella ascendente che s’avverte nell’aria. Parliamone: e chissà cosa si saranno detti, prima dell’amichevole con i fiocchi, palloni d’oro da una parte e Pepita e Messi dall’altra, con il Napoli al centro dei pensieri di Rafa e di Higuain, virtualmente abbracciati pensando al campionato, alla Europa League, a Doha, alla coppa Italia, ad un orizzonte da scoprire assieme.

«IO SONO QUA». Certo che poi ci saranno altre stagioni e un destino da decifrare: ma intanto, ora, aspettando che la verità e le intenzioni emergano, il Benitez ufficiale è nella confessione concessa agli inglesi di Sky sport news: «Io ho un contratto con il Napoli e sto parlando con De Laurentiis di rinnovo: al momento non va esclusa nessuna possibilità, la mia famiglia vive a Liverpool e sono varie le valutazioni che dovrò fare. Ma un solo aspetto è importante per me: concentrarmi sul lavoro, fare sempre meglio». E andarsene a Manchester, dare un’occhiata (da vicino) a el Pipita, assaporarne la sensibilità tecnica ma anche quella umana, espressa ripetutamente nei sedici mesi di convivenza partenopea, ribadita in questa giornata diversa, lontana da Castelvolturno ma ben dentro Castelvolturno.

VOGLIA DI VINCERE. Casa, dolce casa: però c’è sempre un pizzico di calcio in queste «vacanze» che rappresentano l’ultimo ponte del 2014 con la famiglia, perché dal pomeriggio in poi si penserà al campionato, all’Europa League, alla Supercoppa, alle otto partite in meno di un mese e dunque ad un tour de force nel quale Natale apparirà lontanissimo, quasi irraggiungibile. Casa, dolce casa: ma da Liverpool a Manchester cosa volete che si impieghi, tutor compresi, ed intanto si chiacchiera con el pipita, si traccia la strada, si inseguono i sogni per arrivare alle stelle. «Io con la società ho già provveduto a fare certi discorsi: ad esempio, che tempi ci sono per la crescita di questa squadra che sta venendo fuori e a che velocità possiamo migliorarci. Ne parleremo ancora e non so quando, ma non c’è neanche fretta adesso: io ho avuto modo di dialogare con De Laurentiis per prolungare eventualmente il contratto, a Napoli sono felice e posso dire che ci sto bene. Però so anche che nel calcio non si sa mai». E vuoi mettere una sera con el Pipita, standosene a Manchester, a parlar di Napoli…

 

Fonte: Corriere dello Sport

Carmine Gallucci

360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

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