Barcellona: è la fine del calcio stellare?

Le notizie oramai aleggiano già da qualche giorno. Ma adesso siamo alla stretta finale con la requisitoria da parte dell’accusa:  frode fiscale al Tesoro e gestione fraudolenta. Inoltre, ci sono più di 33 milioni di euro di multa da pagare, applicata per riparare i danni dopo che il Barcellona non avrebbe sborsato 13,5 milioni lo scorso anno in relazione alla compravendita con il Santos del fuoriclasse brasiliano Neymar.

Esemplari e pesanti: queste sono le pene chieste dal procuratore José Perals e presentate al giudice Pablo Ruz che prevedono due anni e tre mesi di carcere per frode fiscale per l’attuale presidente del Barcellona, Josep Maria Bartomeu, e sette anni e sei mesi di reclusione per il suo predecessore, Sandro Rosell.  . Secondo l’accusa, il presidente Bartomeu “avrebbe agito con malizia, ingannando e omettendo il dovere di solidarietà sulle tasse, dato che lui era ben informato su tutta l’operazione Neymar a partire dal 2011, essendo all’epoca già vice presidente del club. La firma di Neymar è stato praticata nascondendo ai soci del club la vera dimensione dei costi e eludendo il pagamento delle imposte“.

Ruz ha stimato in 83.371.000 euro gli importi versati per arrivare alla firma di Neymar, fatte salvo altre quote, facendo salire così ad oltre 13 milioni di euro la somma delle frodi fiscali dovute dal Barcellona al Tesoro spagnolo. Pochi giorni fa era girata voce che la possibile condanna per frode fiscale da parte del Barcellona potesse farle rischiare di non poter partecipare alla Liga spagnola, un evento che sarebbe storico per il calcio iberico e non solo.

Massimo Avino

Barcellona: è la fine del calcio stellare?

fonte: calcioefinanza

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