Presente anche Oreste Vigorito alla conferenza stampa di questo pomeriggio che ha battezzato il nuovo Benevento Calcio. Si defilerà l’ex patron, che però continuerà con le sue aziende a sostenere economicamente il club ed avrà la gestione del settore giovanile. Porterà avanti il progetto del compianto fratello, Ciro Vigorito, che sognava una “cantera giallorossa” che sfornasse i campioni del domani secondo non solo i principi sportivi, ma anche i valori etici e morali della vita:
“Abbiamo fatto un lavoro in modo che il Benevento continuasse una storia di successi e che, magari, migliorasse rispetto a quanto fatto. Abbiamo conosciuto Pallotta per motivi professionali che esulano dal calcio. Siamo stati presentati dal dott. Lombardi al quale ci eravamo rivolti per chiedere se ci fosse qualcuno disposto a rilevare il club. La trattativa, poi, è proceduta in maniera autonoma.
Vigorito è rimasto legato con sponsor e settore giovanile, perché è un tifoso del Benevento e perché la nuova proprietà ha chiesto a Vigorito di fare qualche sacrificio per star qualche anno insieme. In tanti mi hanno chiesto di investire in altre squadre, non perché mi vogliano, ma per i miei soldi. Ho venduto le quote a zero e ho pensato di poter contribuire con delle sponsorizzazioni importanti. Il settore giovanile fa parte del progetto e che vuol essere l’unione tra società e tifoso Vigorito. Così, avrò anche una motivazione per assistere alle partite allo stadio senza che nessuno si scandalizzi”.
Dopo i saluti di rito, Vigorito si toglie anche lui qualche sassolino dalle scarpe. “Il mio Benevento perdente in campo, ma vincente fuori”, tuona l’ex presidente, buttando nel calderone le inchieste del calcio sporco che hanno investito il mondo del pallone:
“Il calcio che ci appartiene è quello che ci vede sconfitti in campo e vittoriosi fuori. Non siamo andati via per la “cacciata dei barbari” ma perché lo scandalo di due giorni dopo ha inciso sulla volontà. Io credo di aver visto sottratto più di un campionato, anche i punti di quest’anno, forse, sarebbero bastati. Come quelli scippati per il caso Gallipoli e Potenza.
Auguro, la vittoria di tutti: pubblico, stampa, società e città”.
Fonte: resport24.it
