Bigon: “La miscela sarà quella giusta, chi punta in alto è consapevole degli indirizzi da seguire”.

BIGON102Il direttore sportivo del Napoli Bigon, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ve ne riportiamo una parte:

Che Napoli sarà?
«Ambizioso, competitivo, più forte di quello che ha appena chiuso al terzo posto, segnando centoquattro reti in tutte le manifestazioni, mandando tre calciatori in doppia cifra – per la prima volta – e con altri, Insigne, Pandev e Hamsik potenzialmente in grado d’arrivarci».

Il mercato per voi è già cominciato. Avete già aggiunto Andujar e Koulibaly.
«Ci siamo mossi in anticipo. Ma ora comincia il periodo più complicato, perché il Mondiale rappresenta una sorta di tappo, chi deve cedere, aspetta che il campo dia ulteriore valore ai propri calciatori: la vetrina del Brasile ingigantisce i meriti, dà quindi ulteriore peso alle valutazioni.Chi vuol comprare, vorrebbe far prima, per evitare di ritrovarsi in quel meccanismo che poi alimenta le aste. Però siamo preparati anche a questo».

E voi andrete in Brasile?
«Tredici giocatori dell’organico e altri tre che erano in giro. Capirà che non sarà semplice individuare calciatori più forti, perché se in sedici hanno meritato la Nazionale e la partecipazione alla competizione più avvincente e gratificante, vuol dire che il livello qualitativo del Napoli è già rivelante. Rinforzare una squadra che ha a disposizione gente di questo calibro diventa un esercizio complesso».

Ci andrete anche come società.
«Certo che sì. E’ un dovere. Ci sarà un uomo dell’area scouting, ovviamente. Saremo attenti a quello che suggerirà il Mondiale, anche se abbiamo osservato il panorama calcistico internazionale, così come hanno fatto gli altri, e dunque possiamo soltanto arricchire ulteriormente le nostre conoscenze».

Che Napoli tenterà di (ri)costruire?
«Dobbiamo integrarlo, non rivoluzionarlo. E’ chiaro che non conosciamo le evoluzioni del prossimo trimestre, quelle non sono possibili anticiparle, ma le idee sono chiarissime: c’è una lista per ogni ruolo, in alcuni abbiamo 2-3 opzioni, in altri ce ne possono essere 5-6. Saranno calciatori di personalità: ma si badi, per aver carisma non è necessario aver già vinto la Champions…».

Azzardiamo: un difensore, due centrocampisti, un vice-Higuain e un quinto uomo che potrebbe comparire dal cilindro d’una sessione che non può essere anticipata?
«Non sarebbe giusto scendere in questi dettagli, però posso dire che chi verrà al Napoli dovrà avere lo spirito espresso da questa città e dai suoi tifosi»

Permetta di scavare qualche notizia: c’è tra Mascherano, Fernando, Javi Martinez e Gonalons il centrocampista di spessore che acquisterete?
«Il nomi li ha fatti lei. Diciamo che ci potrebbe essere, che certo se uscisse da questa quaterna vuol dire che potremmo essere soddisfatti del nostro intervento. Però potrebbe anche non esserci, attenzione. Conosco le insidie del mercato, so che le situazioni cambiano da un momento all’altro e non mi tuffo in disquisizioni che non sarebbero opportune».

Per schiodarla dal ruolo: Gonalons vi piace sempre?
«Se ci piaceva a gennaio non può non piacerci più all’improvviso. Ma poi entriamo nel terreno minato della strategia e dunque io scappo da qualsiasi altra divagazione dialettica: null’altro da aggiungere. E poi qualcosa è cambiato, intanto…».

A Benitez continua ad andare a genio Mascherano?
«Immagino di sì, com’è giusto che sia, perché parliamo di un calciatore straordinario, che ha alle spalle una carriera di assoluto livello. Ma abbiamo letto anche le dichiarazioni di Luis Enrique e quindi…».

Javi Martinez, lo spagnolo del Barcellona vi darebbe fisicità: in mezzo ve ne serve, soprattutto per catturar palloni di testa.
«L’analisi è giusta. Punto».

Fuori un altro: che faccia avrà il vice-Higuain?
«Per il momento ha quella di Pandev e di Zapata, calciatori che hanno fatto benissimo e che rappresentano, con gli altri, la nostra identità di squadra. Poi è indiscutibile che si possa anche inseguire un interprete con caratteristiche diverse».

Non ci lasceremo smentire, né tenteremo inutilemente di estirparle nomi: ma il profilo dei nuovi acquisti resterà quello di sempre?
«Il progetto De Laurentiis si è sviluppato attraverso linee-guida che hanno consentito di crescere e di vincere. E’ chiaro che li vorremmo giovani e forti, ma non sempre questo è possibile. E però la storia dell’ultimo decennio sottolinea che siamo attenti all’anagrafe ma anche al talento: gli Higuain e i Callejon e i Mertens e i Reina e gli Albiol non erano promesse, l’estate scorsa. Avevano un curriculum, successi in quantità industriale: la miscela sarà quella giusta, chi punta in alto è consapevole degli indirizzi da seguire».

Per capire: a cosa punterete?
«Sono consapevole delle vostre esigenze, ma s’è appena chiuso un campionato… Però sarà semplice svelare che il Napoli vorrà continuare a essere quello ch’è stato: un club che vuole vincere, perfettamente in linea con le aspirazioni del proprio allenatore, che ha sempre voglia di qualche titolo. Come noi».

Il preliminare toglie qualcosa?
«Due delle partite più importanti della prossima stagione sono fissate ad agosto: è un pericolo, ma anche una sfida. Che vogliamo aggiudicarci. I regolamenti li conosciamo, sappiamo che c’è in scadenza subito l’appuntamento che vale».

Affinché siano per voi ancor più belli, vi toccherà sperare che Juventus e Roma tornino umani…
«O migliorarci noi. E diventare ancora più forti. E’ quello che vogliamo».

Fonte: Corriere dello Sport

Carmine Gallucci

360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

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