Blitz antidoping dei carabinieri del Nas in serie A. Inchiesta in atto

Blitz nel ritiro del Benevento

Clamore per il blitz dei carabinieri del Nas  in casa giallorossa, sono andati a caccia di farmaci dopanti nel ritiro della squadra a Roma ma anche nella sede del club, allo stadio e nel centro sportivo di Paduli, sede degli allenamenti. Nessuna reazione ufficiale dal club, ma trapela imbarazzo e incredulità per la «caccia alle streghe» scaturita dal caso Lucioni, finito sotto inchiesta per aver usato uno spray cicatrizzante contenente una sostanza dopante: sarebbe stato questo episodio a provocare l’apertura di un’inchiesta anche da parte della Procura di Benevento, che ha inviato i carabinieri a verificare l’eventuale utilizzo di altri farmaci proibiti, secondo quanto riporta La Repubblica.

Dalle colonne de Il Mattino, però, emergono ulteriori dettagli: “«E’ un atto conseguenziale e dovuto». Il procuratore di Benevento, Aldo Policastro, e’ lapidario e abbottonatissimo sull’inchiesta. Le perquisizioni hanno il valore di un avviso di garanzia nell’ambito della procedura penale e gli avvisi di garanzia non si fanno genericamente alla societa’, ma sono diretti ad accertare responsabilita’ personali. Quindi se ci sono le perquisizioni significa che esistono gia’ degli indagati. «La svolta delle perquisizioni – sostiene il penalista Paolo Trofino, gia’ difensore della Juve – mi fa ritenere che si punti ad acquisire elementi per verificare se vi sono delle responsabilita’ di altri soggetti, oltre a quelle del giocatore trovato positivo. Si punta a sviluppare indagini nell’ambito di un’ipotesi di frode sportiva, che sanziona chiunque si e’ adoperato a porre in essere attivita’ fraudolenti, atte a falsare le competizioni»”.