Chievo-Napoli: il migliore ed il peggiore azzurro della gara

CHIEVO-NAPOLIIn una domenica dove molte concorrenti rallentano e palesano grossi limiti, grazie anche alle distrazioni del mercato in chiusura domani sera, la fanno da padrona autoreti goffe e gol strabilianti. Anche il Napoli non si sottrae da questo trend di giornata. Sebbene il Chievo, terz’ultimo in classifica, sia il peggior attacco della Serie A, gli azzurri lo mantengono in vita fino al ’94 arrancando in più occasioni ma, alla fine, calano il tris di vittorie consecutive e entrano in scia della Roma attendendo il momento propizio per il sorpasso decisivo. Ma se il tema tattico della gara del Bentegodi è il fraseggio con un centrocampo in cui Jorginho dovrebbe garantire possesso e un veloce giro palla, quello agonistico è basato unicamente sulla sofferenza a cui contribuiscono in maniera determinante un errore di Rafael e le incertezze di Albiol e Britos. I cambi di Benitez, però,  sono stati giudiziosi, sia per vincere questa gara, che nell’economia di questo mese che prevede un tour de force di impegni proponendo anche delle scelte iniziali molto coraggiose.

20150201_164850000_iOSTOP – Una di questa è quella di affidarsi dal primo minuto a Manolo Gabbiadini al posto di Callejon: l’ex doriano, ancora un po’indietro nella fase di apprendimento dei dettami tattici di don Rafè, disputa una buona gara, e confermando però i tanti dubbi avanzati in fase di acquisto. Manolo non è né un sostituto di Insigne o Mertens né tantomeno di Callejon. Oggi dimostra che lui può tutto ed è un prezioso jolly che potrà essere molto utile da qui a maggio. Le sue giocate pian piano diventano più decise vincendo la timidezza iniziale. Bene il movimento in occasione della prima rete azzurra in cui sfrutta una meravigliosa invenzione del Pipita in versione trequartista. Molto buono l’approccio nella ripresa quando, prima incanta con un conclusione ravvicinata dopo un delizioso sombrero a seguire che impegna Bizzarri, e, poi, con un tocco da biliardo con cui, sfruttando un assist del poderoso Strinic, mette in buca il punto della vittoria.

FLOP – Vittoria che poteva e doveva essere più ampia e meno striminzita. E ci sono molti azzurri sul banco degli imputati per aver contribuito nel patema dei tifosi partenopei. In primis Rafael che, con la complicità di Britos, fa una bella frittata ricambiando il dono dei clivensi ed emulati in altre occasioni anche da un distratto Albiol. Poi c’è De Guzman che ancora una volta, non solo brilla poco, ma spreca l’ennesimo rigore in movimento che chiuderebbe la gara; ma Benitez, in questa fase della stagione, non può far meno dell’olandese per la corsa e l’equilibrio che garantisce a tutta la squadra. In ultimo c’è Jorginho, JORGINHO 159su cui Benitez aveva riposto molte speranze ma che alla fine si arrende dinanzi all’evidenza: in questo schema l’italo-brasiliano non incide né in fase offensiva che in quella di filtro e poi, nella ripresa, esaurisce presto le batterie che stavano creando più di qualche problema ai partenopei. La scelta è quella giusta confermata dall’ingresso del Mota Gargano che tappa tutti i buchi di una gruviera in cui si era trasformato il centrocampo azzurro spingendo il Napoli al fondamentale traguardo.

Massimo Avino

"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

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