Corbo: “Annunciare lo scudetto è un gioco di pericolosa ambiguità. Due incognite tengono il Napoli in bilico sull’obiettivo…”

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Antonio Corbo analizza la conferenza di Sarri nel suo editoriale per “La Repubblica”

La conferenza di Sarri attenua la debordante euforia intorno al Napoli. È un richiamo all’umiltà per la squadra, alla realtà per i tifosi, alla verità per il club. Frenare sulla parola scudetto, questo il messaggio rivolto anche ai giornalisti. Un lodevole segnale di onestà.

Annunciare lo scudetto è diventato un gioco di pericolosa ambiguità. A dirigenti e giocatori non costa nulla promettere, ma perché caricare Sarri di attese e responsabilità? Che han fatto De Laurentiis e Chiavelli per aiutarlo a vincere lo scudetto? Confermare gli attuali giocatori basta per dare al Napoli l’ultima spinta verso il primato?

Il Napoli non solo può lottare per lo scudetto ma deve provarci avendo il gioco di Sarri elevato la qualità dello spettacolo, migliorato i sincronismi tattici, esaltato le inedite virtù offensive di Mertens. Ma l’operazione scudetto deve svolgersi in un clima di rassicurante operosità. Rimangono delle incognite che solo qualche importante acquisto poteva rimuovere.

Confermando ad Hamsik il ruolo dell’uomo-squadra e puntando ancora sullo straordinario congegno offensivo da 94 gol e 86 punti, al Napoli mancavano due esterni difensivi da alternare a Goulam e Hysaj. È arrivato Mario Rui a sinistra che non è un sosia di Chiellini, a destra rimane l’attempato Maggio per dare il cambio ad Hysaj. In porta c’è Reina, turbato dalle mancate risposte alle sue richieste di rinnovo.

Si condivide la prudenza di De Laurentiis e Chiavelli, non possono impegnare la società per altri anni a scatola chiusa. Si riveda Reina in campo, poi decideranno.

Sono però confuse le gerarchie: secondo portiere è Rafael, guadagna molto e non ha acquirenti. Il terzo è Sepe, un giovane che trova posto solo perché è transitato per il settore giovanile, ma in rapporti difficili con il suo ex allenatore ad Empoli. Continua intanto la ricerca dei portieri, ogni giorno un nome. In dissonanza con gli annunci di scudetto, precoci e forse eccessivi, come poteva Sarri non frenare?