Ranieri: il calcio dovrebbe essere l’ultimo a rimettersi in moto. È giusto fare tamponi, come i test sierologici. Ma in questo momento c’è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico
Claudio Ranieri si espresso chiaramente sulle priorità riguardanti gli interventi a favore dei cittadini per il contagio dal Cavid-19 e sulla ripartenza del calcio che – a parere suo- deve essere l’ultima attività da mettersi in moto rispetto alle altre discipline sportive.
Queste le sue parole:
RANIERI INVITA ALLA PRUDENZA
“Ciascuno di noi avrebbe voglia di tornare sul campo. Ma questo è il momento della prudenza. Nessuno sa come reagisce il virus sul fisico di un atleta e se dovesse succedere qualcosa di grave chi se ne assumerebbe la responsabilità? Sulle date non ci sono certezze. La verità è che ci sono ancora troppi morti e troppi contagiati per ricominciare. E non vorrei che la fretta ci portasse a commettere degli errori”.
SUL PROTOCOLLO
“È giusto fare tamponi, come i test sierologici. –prosegue Ranieri al Corriere della Sera – Ma in questo momento c’è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico”.
SULLA RIPRESA DEI CAMPIONATI DI CALCIO
“Prima del calcio deve ripartire il Paese. Hanno ragione la Pellegrini e Fognini. Non c’è solo il pallone. Anzi dico di più: essendo il nostro uno sport di contatto, dovrebbe essere l’ultimo a rimettersi in moto, sicuramente dopo le altre discipline per natura più distanziate, come per esempio nuoto e tennis. Voglio spazzare via ogni incertezza. Sono d’accordo con chi dice che la stagione va finita, così non si arrabbia nessuno. Ma nei termini e nei modi giusti. Prima del calcio deve ripartire il Paese. Non bisogna ripartire perché dobbiamo, ma farlo quando siamo certi che tutto andrà bene”. Conclude Ranieri.
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