Prosegue la diatriba tra De Laurentiis ed il Comune che ha per ora bocciato il progetto del club azzurro per la ristrutturazione del San Paolo. Di seguito alcuni passaggi riportati dal Corriere del Mezzogiorno: “I miei venti valgono almeno cinquanta per gli investimenti che possono fare altri. Poi stiamo parlando soltanto della prima fase, di ciò che la legge ci consente di fare. In dieci anni ho messo sei milioni, due nel 2007 per i tornelli. Ebbene, non mi sono stati mai restituiti.
Stadio fuori Napoli? Potrei farlo a Caserta o altrove. I consiglieri comunali non conoscono la legge, e si dilungano soltanto ad inveire contro di me. Devo parlare direttamente con Renzi, affinché la mia volontà di ristrutturare l’impianto non vada in fumo.
De Magistris? Non possiamo più prenderci a cazzotti a distanza, capisco che ha i suoi problemi con il consiglio, ma sono disponibile a parlare. Gli ho già detto che posso far costruire la pista di atletica altrove, che sono disponibile a rilevare lo stadio Collana, far attrezzare palestre e magari anche allestire una squadra di calcio femminile. Lo stadio, ripeto, è un cesso. E ogni volta mi vergogno. Personalmente ho paura anche di andare in bagno. Quei bagni sono indecenti. Quei venti milioni ci consentirebbero di intervenire per lavori che non si fanno da trent’anni. Eliminerebbero le stalattiti di pipì”.
Fonte:tmw