Del Genio: “Strategia cambiata e sostituzioni decisive, non è una questione di numeri”

Del Genio: “Strategia cambiata e sostituzioni decisive, non è una questione di numeri”

Nel corso della trasmissione Ne Parliamo il Lunedì su Canale 8, il giornalista Paolo Del Genio ha analizzato in profondità la vittoria del Napoli contro il Genoa, soffermandosi sia sulle sostituzioni decisive che sul cambio di approccio tattico nella ripresa.

Del Genio ha evidenziato quanto le sostituzioni abbiano cambiato volto al match: “La cosa più evidente che c’è stata nella partita di ieri, al di là dell’ingresso determinante di De Bruyne, Spinazzola e Gilmour che sono entranti molto bene, è cambiata proprio la strategia di partita. Nel primo tempo il Napoli ha provato, senza riuscirci, a palleggiare sulla pressione alta del Genoa. Nel secondo tempo ha capito che andava scavalcata, grazie all’intelligenza e alle caratteristiche di questi tre giocatori ci è riuscito bene.

Ha poi criticato l’eccessivo formalismo con cui spesso si discute di moduli: Come dicevo è cambiata la strategia. Lasciamo stare i numeri, a me questa storiella del 4-1-4-1 non piace, significa niente. Giochiamo con due vicini, quindi 4-4-2, oppure giochiamo 4-3-3 se proprio dobbiamo usare i numeri.

Per il giornalista, la chiave è stata spostare il baricentro in avanti e verticalizzare di più: Credo che il cambiamento di strategia sia stata fondamentale, abbiamo smesso di palleggiare e siamo andati più in verticale grazie a De Bruyne, Spinazzola, Gilmour, Anguissa, Hojlund e Milinkovic-Savic.

Del Genio si è soffermato anche sulle ragioni che hanno spinto Conte a partire col tridente: Adesso bisogna capire perché si è arrivata alla scelta di partire col 4-3-3. Nella settimana che precedeva questa partita mi ponevo una domanda, più che essere favorevole ad un sistema di gioco piuttosto che un altro vorrei una motivazione forte per mettere i due esterni d’attacco…

Ha poi elencato i profili offensivi a disposizione e le sue perplessità: Dando per buono Politano, che pure meriterebbe di riposare, lì sarei per l’alternanza con Neres, per l’esterno d’attacco a sinistra invece di avere questa situazione asimmetrica, mettiamo proprio un esterno d’attacco a sinistra. Ma per metterlo e fare un 4-3-3 puro, vorrei Neres che mi convince del tutto a sinistra, mentre non lo sono, Lang non è convinto neanche Conte visto che non lo mette neanche quasi più nei minuti finali, e poi ci sarebbe Elmas che non è proprio un esterno d’attacco.

Sul tema sistema di gioco e resa dei singoli, ha tracciato un parallelo col passato: Quindi in assenza del giocatore che ti dice chiaramente che conviene cambiare sistema, come successe l’anno scorso con Raspadori, il Napoli passò al 4-4-2 perché si capì che Raspadori poteva dare una mano e la dette. Siamo andati così fino alla fine con McTominay che non mi pare che ha sofferto tanto la presenza di un giocatore vicino a Lukaku.

Infine, ha difeso lo scozzese e spiegato perché oggi preferirebbe una linea a quattro in mezzo: Tant’è vero che 6 dei 12 gol li ha fatti nelle battute finali del campionato quando non si giocava più nel 4-3-3, quindi anche questa storia di McTominay che in quel ruolo non può fare niente di buono mi convince molto. Piuttosto mi convince il fatto che in questo momento non è brillante, non è fortunato. Credo quindi che in questo momento si fa preferire la situazione con i quattro centrocampisti, per una questione di uomini più che di sistema giusto o sistema sbagliato”.

Fonte foto in evidenza  —  Archivio 

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