L’agente FIFA Gianfranco Cicchetti, è tra i maggiori esperti di calcio giovanile in Italia, nonché profondo conoscitore dei campionati nazionali. La redazione di www.forzazzurri.net lo ha intervistato, in esclusiva, per parlare del settore giovanile italiano e del Calcio Napoli.
1) Sappiamo che Lei è un grande esperto e conoscitore del settore giovanile del calcio italiano. Oltre ad indicarci qualche talento emergente, come vede la situazione attuale della Cantera del Napoli e che consiglio si sentirebbe di dare alla società di De Laurentiis in ottica di investimenti futuri?
“Il calcio italiano è pieno di giovani talenti, soltanto che la maggior parte di questi non trovano spazio e fiducia e finiscono nel perdersi in molti casi. Non c’è abbastanza pazienza nel farli crescere ed in generale i vivai, pur se funzionali, vengono sfruttati poco. Ci vorrebbero alcune riforme, tra cui l’indispensabile introduzione delle squadre B, come avviene in quasi tutti i principali campionati europei. Il discorso riguarda anche il Napoli, che, negli ultimi anni, a parte Insigne, ha valorizzato poco il suo vivaio, pur avendo giovani interessanti tra le sue fila”.
2) Come mai non si investe più sui giovani talenti italiani. Eppure, la nostra Under 21 di Insigne e Immobile qualche anno fa è arrivata in Finale nel Campionato Europeo poi persa contro la fortissima Spagna.
“Il ragionamento è complesso e ci vorrebbero pagine intere per analizzarlo. Scarsa programmazione, esagerata esterofilia, pochi investimenti tecnici e sulle strutture sono tra le principali cause. A livello generazionale, poi, sicuramente non stiamo attraversando il nostro periodo più fertile, questo bisogna comunque sottolinearlo”.
3) Ritiene giusto e produttivo per un giovane calciatore giocare sotto età, come per esempio nella Categoria Allievi Nazionali dove alcuni classe ’99 giocano con i ’98? Oppure, pensa che ogni società debba allestire una rosa dei nati nel ’99 e farla partecipare con gli Allievi Lega Pro e un’altra dei ’98 e farla giocare con gli Allievi Nazionali?
“Questi sono discorsi soggettivi che possono variare da contesto a contesto, a seconda anche delle qualità dei ragazzi. Ritengo comunque che i problemi strutturali del calcio giovanile italiano siano concentrati più sui campionati Primavera e Berretti che su Allievi e Giovanissimi. La formula di quest’ultimi la lascerei così come è attualmente”
4) Il campionato è appena finito e come sempre accade in questo periodo, impazza il calciomercato. All’apertura ufficiale manca ancora tanto, ma quanto tempo prima inizia realmente una trattativa tra le società, il calciatore da acquisire e il suo procuratore?
“Il mercato non dorme mai, è aperto 365 giorni all’anno. I contatti, le trattative, lo scouting, è un qualcosa di quotidiano che non si limita soltanto alle finestre di mercato prestabilite estive e invernali”
5) A suo avviso, cosa non ha funzionato nel Napoli di Benitez in questa stagione? In quali ruoli bisogna intervenire per migliorare la rosa?
“Difesa e centrocampo sono stati l’anello debole della squadra. Un team che punta a lottare per lo scudetto non può permettersi di subire oltre 50 reti in stagione. Inoltre, gli azzurri hanno mancato i tre appuntamenti fondamentali della stagione: il preliminare di Champions League con il Bilbao; la semifinale di Europa League con il Dnipro; l’ultimo match di campionato con la Lazio che avrebbe permesso la qualificazione ai preliminari di Champions”
6) Ultima domanda: domani pomeriggio,alle ore 18:00, la Primavera della Lazio e quella del Torino si contenderanno, a Chiavari, lo scudetto per la categoria Primavera. Chi la spunterà tra le due formazioni? E chi vincerà lo scudetto per la categoria Allievi Nazionali?
“Sarà sicuramente una bella partita, questo è certo. Sono due squadre forti e attrezzate, vedo leggermente favorita la Lazio in virtù di una maggiore esperienza e di qualche individualità di spicco in più. Per gli Allievi, invece, vedo molto bene l’Inter, la considero tra le favorite, ma il lotto delle pretendenti è ancora molto aperto“.
Piero Vetrone
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