ESCLUSIVA FA- Gigi Orlandini (V.Francavilla):”Orgoglioso di allenare questo gruppo. Dopo la sconfitta di Lecce i miei ragazzi mi diedero del “pazzo”, ecco il mio ricordo su Cesare Maldini…”

Gigi Orlandini

Gigi Orlandini- Al primo anno tra i professionisti mister Orlandini ha conquistato i play off alla guida del Francavilla Under 17.

Un nome, una garanzia: Gigi Orlandini.

Grazie allo splendido lavoro svolto in questa stagione dall’ex ala destra dell’Inter negli anni ’90 e alla costante applicazione dei suoi ragazzi, l’Under 17 della Virtus Francavilla conquista, al primo anno tra i professionisti, la qualificazione agli Ottavi di Finale play off.

In un’ intervista rilasciata in esclusiva alla redazione di Forzazzurri.net, Gigi Orlandini ci ha raccontato della sua bellissima esperienza che sta vivendo con la società del Francavilla, svelandoci anche qualche aneddoto sulla finale vinta dall’Italia contro il Portogallo nei Campionati Europei Under 21 disputati nel 1994.

1) Buongiorno Mister, da quanto tempo collabora con la società Virtus Francavilla?

“Collaboro con la società della Virtus Francavilla da due anni. Ho iniziato ad allenare nel campionato scorso e quest’anno ho terminato la mia seconda stagione alla guida dell’Under 17.”

2) Quali esperienze da allenatore ha maturato prima di approdare in questo club?

“Nel 2007 ho allenato i Giovanissimi Nazionali del Taranto per tre mesi, poi sono passato agli Allievi Regionali del Brindisi. Dopo due anni sono salito in provincia di Bergamo in quanto ho collaborato con il Pontisola, società di serie D, dove per sei mesi ho allenato gli Allievi Regionali e per un anno la Juniores Nazionale. Dopo l’esperienza in Lombardia mi sono ritrovato nuovamente in Puglia e ho allenato la Juniores Nazionale del Brindisi, poi tre anni fa di nuovo gli Allievi del Brindisi e nelle ultime due annate sono entrato a far parte della famiglia del Francavilla,”

3) Al primo anno di Lega Pro, l’Under 17 da Lei allenata ha conquistato la qualificazione ai play off. Eppure nelle prime due gare avete ottenuto altrettante sconfitte, poi dalla terza avete inanellato una serie di vittorie consecutive che hanno permesso alla squadra di assestarsi nelle zone alte della classifica. Ci vuole spiegare come mai la squadra è partita male, ma ad ottobre ha iniziato a volare?

“Sinceramente la squadra non è partita male in quanto ha subito due sconfitte, ma probabilmente non le meritava. Nella prima giornata contro il Lecce nel primo tempo abbiamo pagato lo scotto della debuttante, visto che i ragazzi provenivano da un campionato regionale e affrontavano un avversario che, rispetto a noi, avevano certamente più esperienza della nostra. Nella ripresa invece avremmo potuto portare a casa un pari perchè abbiamo disputato quaranta minuti senza tensione e con grande padronanza di gioco. Alla seconda giornata abbiamo incassato la seconda sconfitta, stavolta in casa contro il Siracusa. Anche in questa occasione siamo stati condannati da un episodio, a fine gara ho capito comunque che avevamo dato tutto in campo e che quest’anno ci saremmo potuti divertire. A Cosenza c’e’ stata la svolta e i ragazzi hanno capito che la strada intrapresa in quel momento era quella giusta.

Tornando alla sconfitta di Lecce, mi preme raccontare un aneddoto importante. Dopo la sconfitta vidi i ragazzi molto tristi in quanto avevano disputato un secondo tempo da grande squadra, ma senza conquistare alcun punto. A fine gara parlai con i ragazzi e dissi loro che, se avessero giocato come a Lecce anche in quelle successive, ci saremmo qualificati alle fasi finali. Ovviamente tutti mi diedero del pazzo, ma pronunciai quelle parole perchè capii di avere a disposizione un gruppo importante che mi avrebbe seguito senza fare brutte figure, nonostante fosse formato da giovani calciatori di una neo-promossa.”   

4) 23 aprile 2017. La Virtus Francavilla vince a Matera e si qualifica ai play off. Cosa ha detto ai ragazzi nello spogliatoio a fine gara?

“A Matera dovevamo vincere assolutamente per raggiungere la qualificazione ai play off. Il match si era messo male in quanto a diciassette minuti dalla fine stavamo perdendo e una sconfitta a fine gara ci avrebbe tagliato le gambe. Ho cercato di spronare i giocatori sul campo dicendo loro che sarebbe stato un peccato non conquistare questo sogno e che l’obiettivo non era stato ancora fallito. Abbiamo vinto il match 3-1, i ragazzi sono stati encomiabili e spero che la tensione accumulata sia stata spazzata via definitivamente grazie a questo traguardo importante che abbiamo raggiunto tutti assieme Vogliamo continuare a stupire, affronteremo una società importante come il Padova che ha vinto il proprio girone e da anni milita nel professionismo, ma ce la giocheremo contro tutti e fino all’ultimo.”

5) Agli Ottavi di Finale play off affronterete il Padova. Come sta preparando il match contro i veneti? Cosa si aspetta dai ragazzi?

“Mi aspetto che la squadra entri in campo tranquilla e serena, consapevole del fatto che nessuno ci ha regalato niente e, se siamo arrivati fino a questo punto, lo dobbiamo soltanto al frutto del nostro lavoro quotidiano. Ci stiamo allenando normalmente, come sempre, facendo particolare attenzione a come si schiererà il Padova. In verità vedo attualmente i ragazzi più tranquilli, probabilmente questa serenità è arrivata a seguito della qualificazione ottenuta ai play off che in precedenza li aveva un pò bloccati. Sarebbe un vero peccato per noi scendere in campo contro il Padova senza la necessaria concentrazione.”

6) 20 aprile 1994. Ai Campionati Europei Under 21 in Francia Lei segna un gol storico in finale contro il Portogallo che vi permetterà di vincere il titolo. Ci può descrivere le emozioni di quel momento?

“Quella gara è un ricordo che resterà indelebile dentro di me per tutta la vita. Giocare una finale di un Campionato Europeo, segnare il golden gol nei supplementari e ricevere l’abbraccio di tutti rappresentano delle emozioni uniche. Già il fatto di essere diventato un calciatore che ha giocato ad alti livelli indossando maglie di società importanti per me è motivo di grande orgoglio. Adesso tutto è alle spalle, come è giusto che sia, mi interessa solo allenare con l’obiettivo di raggiungere, nel prossimo futuro, gli stessi successi.”

7) Ci può regalare tre aggettivi e un aneddoto sul grandissimo mister dell’epoca Cesare Maldini che purtroppo ci ha lasciati qualche mese fa?

“E’ un argomento che mi regala gioie e grande orgoglio. Mister Maldini, oltre ad essere un allenatore eccezionale e bravissimo, era per noi un secondo papà nel vero senso della parola. Ce ne sarebbero tantissimi di aggettivi per descrivere la sua persona, uno di questi è immenso. Facevo parte di quel gruppo dell’Under 21, all’epoca tutti ventenni, e non vedevamo l’ora di ritrovarci in Nazionale perchè c’era un famiglia ad aspettarci con un mister a fare da papà, sempre prodigo di consigli e pronto ad aiutarci in ogni momento di difficoltà.

Ti racconto questo aneddoto. Nella finale contro il Portogallo mi aspettavo di partire titolare visto che avevo giocato dal’inizio le altre gare, invece sono subentrato all’85esimo. Durante quei pochi minuti che ho avuto a disposizione il mister si arrabbiò moltissimo con me perchè voleva corsa e sacrificio visto che ero più fresco degli altri. Preso dalla delusione di quel momento, in quanto non ero stato preso in considerazione dall’inizio avvertendo così anche una piccola mancanza di fiducia nei miei confronti, lo mandai a quel paese. Lui sentì la mia imprecazione, mi fece capire di aver sentito e visto tutto, ma alla fine (sorride) l’ho ripagato alla grande con il gol della vittoria. Il giorno dopo sull’aereo eravamo seduti vicini, ad un certo punto mi ha abbracciato forte facendomi anche capire che, se al posto suo in panchina ci fosse stato un altro allenatore, molto probabilmente mi avrebbe sostituito. Anche in quella occasione mister Maldini dimostrò di essere un grande uomo, in quanto mi fece capire che avevo sbagliato, ma ebbe nel contempo la lucidità e la saggezza di capire anche il mio stato d’animo non sostituendomi. Quando ci ha lasciati qualche mese fa si è creato un grande vuoto sia dentro di me che nei ragazzi da lui allenati. L’amarezza e il grosso dispiacere per la sua scomparsa si possono leggere nelle tantissime testimonianze rilasciate dalle persone che lo hanno conosciuto e voluto bene. 

Pierderigi Vetrone