Football Leaks, arrestato l’hacker più temuto nell’universo del Calcio: come ha sottratto montagne di email

Football Leaks, arrestato l’hacker più temuto nell’universo del Calcio:

Si chiama Rui Pinto il ragazzo che ha fatto tremare il mondo del Calcio. Il genio del pc che, tra gli altri, ha fatto accendere i riflettori sul caso Mayorga, è stato arrestato mentre si trovava nella sua casa di Budapest. Rui, 30 anni, è l’hacker più temuto nell’universo del pallone, fermato dopo lunga e laboriosa inchiesta da parte degli agenti portoghesi della “Policia Judiciaria”. Per mesi hanno cercato di incastrare il “signor Football Leaks” e ci sono riusciti mercoledì in terra straniera. Nel giro di qualche giorno arriverà, comunque, la richiesta di estradizione.

Come riporta l’edizione online de ‘La Gazzetta dello Sport’, “l’accordo extra-giudiziale tra Cristiano Ronaldo e l’ex modella del Nevada attraverso cui il calciatore, oggi alla Juve, pagò alla ragazza, presunta vittima di stupro, 375mila dollari in cambio di silenzio è solo una delle “imprese” di Pinto. A lui si deve la sottrazione dei documenti bollenti sulle presunte violazioni delle regole del fair play finanziario da parte del Manchester City o quelli sulle presunte evasioni fiscali di José Mourinho nelle Isole Vergini britanniche. Per sottrarre una massa gigantesca di documenti privati avrebbe usato raffinate tecniche di hackering e una fitta rete di fiancheggiatori con i quali comunicava attraverso l’Internet anonimo “Tor”. L’obiettivo finale? Estorcere denaro ai club e ai soggetti coinvolti.

FINO A DIECI ANNI — Il nome dell’Assange del calcio era stato già svelato tempo fa: proprio Pinto era stato identificato come l’uomo che manovrava il sito che ha pubblicato contratti e documenti privati delle società di calcio più importanti del mondo. In passato sarebbe stato pure coinvolto in una tentata truffa bancaria, poi avrebbe deciso di cambiare obiettivo. Nello specifico, l’arresto sarebbe legato al furto di mail che ha messo nei guai il Benfica negli ultimi tempi: Pinto avrebbe svelato una diffusa corruzione, con tentativi di comprare arbitri attraverso bustarelle e prostitute (il caso, chiamato è ancora in tribunale). L’Ungheria è la sua seconda patria raggiunta per la prima volta ai tempi dell’Erasmus, ma in Portogallo Pinto rischia fino a dieci anni di prigione. Lungo, infatti, l’elenco di crimini che gli vengono contestati: dall’estorsione all’accesso illegale alle informazioni informatiche.