Oggi il calciatore portoghese è un sex symbol corteggiato dalle più belle donne del mondo e da diversi brand di moda che lo chiamano come testimonial. Tuttavia, non è sempre stato così: ecco l’evoluzione del calciatore, da quando era un “brutto anatroccolo” all’attuale status di campione di fascino e virilità.
Oggi non è solo uno dei più grandi esponenti del calcio mondiale, capace di conquistare tre volte il Pallone d’Oro e svariati altri premi. Il nome di Cristiano Ronaldo è per buona parte del pubblico femminile simbolo di perfezione maschile, fascino, virilità. Con quel fisico scolpito che sfoggia non solo in campo ma anche in dozzine di campagne pubblicitarie, con quel viso perfetto da sex symbol conclamato, non sarà un caso che negli ultimi anni il calciatore portoghese abbia conquistato alcune delle più belle donne del mondo. Dalle modelle inglesi Alice Goodwin e Gemma Atkinson, alla splendida russa Irina Shayk, sua compagna in una lunga e turbolenta relazione durata 5 anni e finita pochi mesi fa, il carnet di bellezze conquistate dal seducente sportivo è degno del più ricercato dongiovanni. La sua ultima “vittima” sembra essere la sexy attrice Margot Robbie, che solo pochi giorni fa Ronaldo ha corteggiato spudoratamente su Instagram.
Eppure, non è sempre stato così. A inizio carriera il giovanissimo Cristiano, già formidabile asso in campo, era ben lontano dall’essere un campione di bellezza e seduzione. Con quei denti imperfetti, la tendenza all’acne e la chioma ballerina, non sembrava proprio destinato a raccogliere l’eredità di calciatore-modello di un David Beckham. E invece, in una manciata di anni, da brutto anatroccolo Ronaldo si è tramutato in cigno. Complice un aiutino da parte dell’odontotecnico e una maggior cura del proprio corpo, oggi l’attaccante del Real Madrid e della nazionale portoghese è corteggiato da splendide ragazze così dai principali brand di moda, che lo chiamano in continuazione come testimonial.
La madre: “Quando Cristiano era un piagnone”
A rievocare il passato è stata anche la stessa mamma del giocatore, che in un’intervista di qualche tempo fa raccontò come Ronaldo sia stato un ragazzino piuttosto difficile.
Piangeva e si arrabbiava facilmente. Se un compagno non gli passava il pallone, o se lui stesso sbagliava un passaggio, un gol, o anche se la squadra non giocava come piaceva a lui. Quando arrivava a casa e gli dicevo di andare in camera sua a studiare, mi diceva che non era un suo dovere e se ne andava a giocare per strada, tornando per le 21.30.
Bruttino, capriccioso e con i brufoli. Per fortuna, c’è chi ha scommesso su di lui: senza questo 30enne portoghese dal ciuffo e dal piede fatato, il calcio (ma anche il mondo del gossip) non sarebbe lo stesso.
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Fonte:fanpage.it