Giovani talenti: Conte, il bomber della Cantera Azzurra

Alla scoperta di Riccardo Conte, l’attaccante di sedici anni che Sarri ha aggregato alla prima squadra.

Un importante proverbio recita “nemo profeta in patria” e anche nel calcio è spesso così se pensiamo che perfino giocatori del calibro di Cannavaro e Floro Flores hanno dovuto cercare fortune fuori da Napoli.

Oggi però proviamo a sfatare questo “mito”, andando alla scoperta del gioiellino del Napoli Allievi Nazionali A-B Riccardo Conte, attaccante classe novantanove cresciuto nella Scuola Calcio Nereo Rocco di Pino Marasco. Il primo tesseramento professionistico avviene nel 2009 da parte dei partenopei, che però nel 2011 lo lasciano partire da svincolato e a questo punto si scatena una vera e propria “asta” su di lui. Una serie di provini con diverse squadre da tutta Italia e tutti positivi, il ragazzo dimostra tutto il suo talento e a malincuore si trasferisce in convitto anche se lasciare la “sua” città non rientrava nei progetti.

Nel 2013 un famoso talent scout lo propone a Remo Luzi, all’epoca responsabile del settore giovanile dell’Ischia che decide di tesserarlo per i Giovanissimi Nazionali. Sotto la guida del bravissimo Peppe Fusaro, Riccardo riesce a tirare fuori il meglio di sé e ad attirare gli sguardi di tantissimi dirigenti della serie A, tra cui quello di Gianluca Grava. Addirittura il Catania decide di invitare tutta la famiglia Conte a visitare il centro sportivo Torre del Grifo, ritenuto da molti il più bello d’ Italia. Ma il ragazzo, dopo pochi mesi in Sicilia, ritorna a Ischia e conquista persino la Nazionale Under 16, unico caso di giocatore proveniente dalla Lega Pro insieme a Fusco del Benevento, potendosi confrontare con “campioncini” del nord del calibro di Scamacca, Pinamonti, Gori e Marcucci. A gennaio 2015 Grava batte la concorrenza e decide di riportarlo a casa, affidandolo prima alle cure di Nicola Liguori negli Allievi Nazionali e da giugno poi a quelle di Massimo Carnevale. In questi mesi la sua valutazione è cresciuta sempre più arrivando a riconquistare la Nazionale e addirittura il “diritto” di aggregarsi alla prima squadra per partecipare alle sedute di mister Sarri, accanto a un campione del calibro di Higuain.

Chissà quante volte avrà immaginato o sognato di salire le scale di “quello”stadio, da molti definito “fatiscente”, ma che solo a un napoletano “verace” come lui suscita delle emozioni indescrivibili.

Marco Lepore

Marco Lepore

Laureato in Economia Aziendale presso l'Università Federico II dal 2005, ho intrapreso questo percorso da 06/2015. Il principio a cui mi ispiro è: "stay hungry, stay foolish".

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