Riportiamo le parole di Gianluca Grava, responsabile scouting del settore giovanile del Napoli, da oggi impegnato nelle Final Eight Scudetto.
Il responsabile dello scouting del settore giovanile del Napoli Gianluca Grava ha parlato al Corriere dello Sport, prima della partenza per l’ Emilia Romagna dove gli Allievi Nazionali da oggi sono impegnati nelle Final Eight Scudetto (clicca qui per articolo). Ecco alcuni frammenti dell’intervista:
Secondo lei c’è un primo bilancio bositivo?
«Ci metto la faccia. Sono convinto della qualità che caratterizza la nostra Cantera ed anche consapevole che fra non molto raccoglieremo risultati importanti. Ciò che stiamo facendo per me è già degno di nota. Abbiamo vinto diversi trofei e portato molti Primavera ad allenarsi con la prima squadra (Luperto, Negro e Gionta) e ad essere convocati a più riprese. Va ricordato che siamo in finale-scudetto con gli Allievi, avendola sfiorata coi Giovanissimi».
E Gianluca Grava rifarebbe questa scelta: soddisfatto cioè del ruolo ritagliatole da De Laurentiis?
«Non finirò mai di ringraziare il presidente. Questo ruolo mi affascina, mi gratifica e mi appaga. Sono onorato e orgoglioso dell’incarico e sempre più convinto di continuare a lavorare coi giovani».
Quali gli obiettivi e com’è la sua giornata tipo?
«Trasmettere ai ragazzi l’attaccamento ai colori azzurri, poi portarne il più possibile a ridosso della prima squadra. E, cosa non meno importante, evitare che possano partire per altre destinazioni. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, a partire dalle nove e poi, dalle 14 alle 20, sono in sede a Sant’Antimo. Ore scandite dagli incontri con le società e le scuole calcistiche. C’è poi un pool di osservatori che scandaglia un territorio a mio avviso molto fertile. Sarri e Giuntoli sono molto attenti a tutto ciò che riguarda il settore giovanile. C’è collaborazione, col direttore si fa spesso il punto della situazione».
I suoi Allievi dove possono arrivare?
«Naturalmente spero il più lontano possibile. Ci sono squadre favorite come l’Inter e la Roma ma noi, pur avendo molti duemila in formazione, daremo filo da torcere a tutti. Bisogna acquisire una mentalità vincente, partendo proprio dai più giovani».
Marco Lepore
