GIOVANILI NAPOLI- Un silenzio che sa di cambiamento

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Giovanili Napoli: ancora pochi giorni e comincerà a delinearsi gradualmente la composizione dell’organigramma partenopeo in vista della prossima stagione.

In casa Napoli i campionati per le quattro formazioni della Cantera sono terminati già da un pò di tempo con risultati non pienamente soddisfacenti. Infatti se è vero che il “vento del nord” soffia ancora fortissimo con l’Inter vincitrice dei campionati Primavera. Berretti A-B Under 17 A-B, il Milan quello Under 16 A-B e la Juventus nella categoria Under 15, la grande assente tra le “potenze” italiane è proprio la società di Aurelio De Laurentiis. I partenopei infatti si sono fermati ai quarti di finale sia con Under 16 che Under 15, sono stati clamorosamente eliminati al primo turno dei play off in casa dal Pescara (tre sconfitte in altrettante partite contro gli abruzzesi) con l’ Under 17 e non hanno nemmeno centrato il traguardo della post season con la Primavera, anche se, ad onor del vero, quest’ultima categoria ha disputato un’accettabile Youth League tra settembre e dicembre 2016.

E allora con un presidente così “vulcanico” e fautore, almeno a parole, della famosa “scugnizzeria“, la prossima per il Responsabile del Settore Giovanile Gianluca Grava sarà la stagione della verità, quella che con ogni probabilità porterà alla consacrazione o alla chiusura del rapporto con la maglia azzurra. D’altronde è stato lo stesso dirigente azzurro a parlare di un progetto che doveva nascere dal “basso” assumendosi la piena responsabilità dai classe 2000  in giù (clicca qui per GIOVANILI A CHE PUNTO E’ IL PROGETTO SCUGNIZZERIA) e dunque proprio i 2000 andranno in parte a costituire la formazione Primavera nella prossima stagione, tra mille incognite e dubbi.

Il timore della retrocessione, come previsto dal nuovo regolamento, deve preoccupare non poco Grava che è consapevole di essere nella condizione di dover rinforzare tantissimo la formazione per evitare il “disonore” e che dunque qualcosa deve non aver funzionato perfettamente in termini di progetto tecnico. Anche quella di affidare la panchina ancora a mister Saurini, addirittura dal 2012 allenatore azzurro in anni in cui la panchina del Napoli scotta sempre un pò troppo, sembra più una scelta di natura “conservativa” che tecnica pur essendo consapevoli che non è sicuramente lui il vero problema in casa partenopea.

Si parla troppo spesso di un budget notevolmente inferiore rispetto ad altre realtà, ma a nostro avviso ci sono almeno due obiezioni forti da porre per evitare di incappare nel solito discorso del “fatturato“. La prima è che Grava, eroe di mille battaglie in campo e serissimo professionista, da quando è “dietro la scrivania” ha terminato il suo naturale apprendistato e ormai ha “imparato il mestiere“alla grandissima essendo un dirigente “credibile e stimato” nel suo settore e quindi deve essere in grado di saper reclamare un budget a disposizione più elevato. La seconda è che la Campania è una piazza importantissima, fucina inesauribile di talenti come forse in nessuna regione italiana, per cui non sempre serve avere tanto denaro ma è necessario talvolta solo riuscire ad arrivare in anticipo rispetto alla concorrenza e stringere i giusti legami.

L’uomo prima del professionista è intelligente proprio perchè la sua scalata negli anni è iniziata grazie alla grinta e alla testa e sa che nella stagione dei “dentro o fuori” non ci si potrà accontentare di una pagella da “6,5“. La sensazione è che in questi giorni di grande silenzio,  anche se per la verità le parole sono sempre state poche, Grava stia valutando la possibilità di cambiare qualcosa all’interno del suo staff e non saremmo sorpresi se a breve fosse ufficializzato il divorzio da qualche “braccio destro” che lo ha accompagnato in questa avventura, con l’inserimento di nuovi collaboratori che possano favorire il “decollo” definitivo del progetto.

Il tempo, giorni o forse ore, ci dirà se i nostri erano solo “deliri” scaturiti da una torrida estate o se in realtà dietro questo apparente silenzio c’era un lento e graduale “tsunami” pronto a scatenarsi da un momento all’altro all’interno del Settore Giovanile del Napoli.

 Marco Lepore