Il Cile conquista la sua prima Coppa America

La Roja vince il suo primo trofeo continentale battendo l’Argentina ai calci di rigore per 4-1 dopo che i supplementari si erano chiusi sullo 0-0. Decisivi dal dischetto gli errori di Higuain e Banega con la sola Pulce a segnare dagli undici metri. L’attaccante del Barcellona continua a restare all’asciutto in nazionale.

SANTIAGO DEL CILE – Il Cile entra nella storia. Dopo quattro finali perse la Roja conquista per la prima volta la Coppa America, arrivata alla sua 44/a edizione, e lo fa in casa, sotto lo sguardo dei propri tifosi in un “Estadio Nacional” di Santiago in completo delirio. Servono i calci di rigore agli uomini di Sampaoli per avere la meglio su un’Argentina colpita dalla maledizione Messi. La Pulce, infatti, profeta in Spagna, non è ancora riuscito ad alzare una trofeo con la maglia dell’albiceleste e anche questa volta è dovuto uscire dal campo con le lacrime agli occhi. Un trofeo che manca alla Seleccion da ormai 22 anni.

PER IL POPOLO, PER LA STORIA – E’ la vittoria di Davide contro Golia. E’ il successo di un gruppo che di fatto è il più forte di sempre a rappresentare la propria nazionale. E’ la conquista di un popolo che ha atteso questo giorno da quasi un secolo. Il Cile campione, seppur tra le polemiche di una coppa America caratterizzata dagli errori arbitrali e dalle risse, è la massima espressione di ciò che può fare la forza del gruppo e la voglia di un intero Paese. Per i cileni vincere questa finale contro i “cugini” argentini era più di una semplice partita di pallone. Era una questione di vita o di morte, di mezzo c’era la storia. Non quella calcistica, ma quella politica. La guerra per le isole Falkland sono ancora una cicatrice aperta da queste parti e il ruolo attivo del Cile di Pinochet contro l’Argentina nel 1982 è uno smacco incancellabile, una macchia indelebile che crea ancora astio tra i due popoli. Oggi a Santiago del Cile è arrivato l’ennesimo schiaffo all’orgoglio argentino contro una squadra che di per sé non è mai riuscita a convincere gli scettici, nemmeno dopo il sonante 6-1 rifilato in semifinale al Paraguay.

IL MATCH – C’è tensione sugli spalti, ma in campo i protagonisti non si concedono un attimo di pausa per pensarci. Tanta corsa e pallone sempre in movimento complice anche l’arbitraggio “all’inglese” del colombiano Roldan che lascia correre tantissimo fischiando l’indispensabile. Non bisogna aspettare molto per vedere la prima vera palla gol del match: al 12′ Sanchez va via in velocità sulla destra, entra in area e prova a metterla in mezzo per Vargas, Demichelis svirgola nel tentativo di liberare, la palla resta lì e Vidal al volo di sinistro impegna seriamente Romero bravo nel deviare un pallone destinato in rete. La risposta albiceleste non si fa attendere e arriva su una punizione laterale di Messi, sul cross della Pulce, Aguero ci mette la testa e Bravo è grandissimo a salvare sulla linea di porta. I due portieri sono di nuovo protagonisti nel finale: prima Romero è attento su un tiro a giro di Sanchez, poi Bravo devia con i pugni una staffilata di Lavezzi dagli 11 metri.

LOTTA A CENTROCAMPO – Riparte, dopo l’intervallo, con l’appeal giusto la Roja che crea le sue azioni più pericolose sull’asse Sanchez-Vidal con lo juventino che prima impegna centralmente Romero con un colpo di testa dai 12 metri, poi trova la respinta col corpo di Zabaleta bravo a immolarsi in area. L’azione argentina è confusa e spesso imbrigliata dal pressing cileno, così Bravo resta a guardare i propri compagni che cercano il gol della vittoria. Ci va vicino Sanchez al 37′ quando gira al volo un cross in profondità di Silva, la palla esce di pochissimo. In pieno recupero, però, l’occasione più ghiotta di tutta la ripresa capita sul piede di Higuain. Il Pipita raccoglie un po’ troppo defilato e quasi dalla linea di fondo un assist di Lavezzi, servito precedentemente da Messi, il pallone, però, termina la propria corsa sull’esterno della rete facendo tirare un sospiro di sollievo agli oltre 5 milioni e mezzo di tifosi cileni. E’ l’ultimo sussulto prima dei tempi supplementari.

SANCHEZ CONSEGNA LA COPPA AL CILE – La stanchezza inizia a farsi sentire. I ritmi sono sempre alti, ma la precisione nell’ultimo passaggio lascia a desiderare. Sbagliano tutti, da Sanchez a Messi, passando per Isla, Vidal, Higuain e Lavezzi. Il primo quarto supplementare scorre via liscio fino allo scadere quando Sanchez, servito da un lungo lancio di Bravo, si invola in velocità verso l’area di Romero, complice un liscio a centrocampo di Mascherano. L’ex Udinese e Barcellona arriva al tiro stanco e pressato da Otamendi, così la conclusione è alta. Il secondo extra-time è la fotocopia del primo. Ormai Cile e Argentina sono come due pugili sfiniti che hanno la guardia bassa. Nessuno dei due, però, riesce a sferrare il colpo del Ko. Si va ai calci di rigore e dal dischetto falliscono Higuain e Banega. Il Cile non ne sbaglia uno e spetta ad Alexis Sanchez, il migliore dei suoi, calciare in rete il penalty che vale la storia.

 

Fonte:Repubblica

Antimo Panfilo

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi…

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