Il migliore ed il peggiore azzurro in Napoli-Lazio

Napoli

Dopo il Campionato, va mestamente in archivio anche la Coppa Italia con due dolori in uno: il Napoli era detentore del titolo e con il passaggio in finale si sarebbe ottenuto di diritto sia la finale di Supercoppa che la partecipazione all’Europa League. Ciò che però lascia davvero l’amaro in bocca è il modo con cui la squadra è uscita dalla competizione. I più accaniti sostenitori di Benitez parlano di almeno 4 nitide occasioni da rete. Appunto, occasioni. Con una Lazio costretta a cercare un gol in virtù dell’1-1 dell’andata, è stato agevole per gli azzurri pressare e tentare a sfruttare, come in tanti altri incontri, gli spazi lasciati dagli avversari. Per il resto solito giro palla abulico e un’infinità dei soliti retropassaggi ad Andujar e lanci di Britos senza costrutto. E qualcuno parla anche di dimensione europea del gioco di Rafa Benitez. L’impegno degli azzurri c’è stato ma la squadra, oltre che confusionaria, è parsa molto stanca e poco reattiva. Due elementi che lasciano poco spazio all’ottimismo in vista dell’ultimo obiettivo stagionale a cui si frappone la doppia sfida al Wolfsburg.

MAGGIO-1024TOP – Tenere testa ad una Lazio reduce da sette vittorie consecutive non era semplice. Il Napoli regge per tre quarti di gara senza mai soffrire realmente. Buona la prova di Inler e Gargano, ma solo in chiave di interdizione, su Biglia e Parolo. Bene anche Gabbiadini che le prova tutte per filtrare in area laziale e quel palo colpito da calcio piazzato grida ancora vendetta. Bravo e reattivo Andujar nel dir di no a Senad Lulic pochi istanti prima della rete decisiva. Discreto lo scampolo di partita di Lorenzo Insigne che in pochi minuti crea da solo la palla del pari. Tra gli azzurri, comunque, spicca la prestazione di Christian Maggio, sia nel contenere l’avversario più scomodo, ovvero Felipe Anderson, e nel proporsi sempre in avanti cercando di dialogare con Gabbiadini compagno di fascia destra. Non a caso appena Pioli cambia fascia all’ex Santos, arriva il traversone che Lulic, sfuggito sia ad Albiol che allo stesso Maggio, trasforma in rete da due passi.

faouzighoulamFLOP – Come nella gara di sabato scorso all’Olimpico, gli azzurri offrono una prestazione di spessore ma imperniata più sulla quantità che sulla qualità che non evita, nel giro di pochi giorni, la seconda sconfitta consecutiva “di misura”. Giocare contro il secondo migliore attacco della serie A quando si ha una fra le peggiori difese del campionato, non è semplice. Deludono in molti per l’incapacità di costruire e di impensierire gli avversari. In ombra Hamsik, De Guzman, Albiol. Chi avrebbe potuto incidere era Faouzi Ghoulam che, con Mertens, aveva la possibilità di far male sul lato più debole dei biancocelesti dove c’è uno spento Candreva. La gara del franco-algerino scivola via anonima fin quando si ritrova dinanzi Felipe Anderson che lo umilia in occasione del gol che condanna gli azzurri ad abdicare in Coppa Italia e consegnare lo scettro ad una delle due fra Juventus e Lazio.

Massimo Avino

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"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

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