Il migliore ed il peggiore azzurro in Napoli-Udinese

STRAMACCIONI 2009Come ogni squadra costretta a difendere il blasone dei detentori del titolo, il Napoli con molta sofferenza, supera gli ottavi di finale vincendo solo ai rigori contro una formazione di rango inferiore, ma che rispecchia la sfrontatezza del suo tecnico che, già in questa stagione, aveva dimostrato come, affrontando gli azzurri senza nulla da perdere, potesse strappare più di quanto meritasse. Sebbene imbottita di riserve la compagine azzurra fa la gara, zoppicando nella fase della costruzione del gioco, ma trovando in Zapata un ottimo terminale offensivo che procura rigori, occasioni e crea enormi spazi però poco sfruttati da Mertens, Gabbiadini e Hamsik. Solo grazie ad un prodigioso Scuffet (che con il nostro Sepe ricopre in Italia il ruolo di nuovo Buffon) l’Udinese più volte evita di capitolare e poi, quando sembra che la palla possa terminare nel sacco, c’è il palo a tenere in gara gli ospiti che difendono e si affidano ad un mortifero contropiede a cui la traballante e lenta difesa azzurra nulla può.

ANDUJAR 0029TOP – Per fortuna degli azzurri fra i pali del Napoli c’è un ispirato Mariano Andujar costretto a difendere una porta senza l’ausilio della linea titolare e che più volte con un guizzo felino riesce a tenere in partita gli azzurri evitando il colpo del KO. Dimostra comunque di tirar fuori il giusto carattere sebbene anche lui non sia un titolare e facendosi sentire da compagni richiamando più volte Henrique e Britos che troppo spesso sono andati in bambola facendosi schiacciare dai bianconeri friulani anche per colpa di un centrocampo che non li ha aiutati nelle chiusure. Bravo anche nella serie dei calci di rigore emulando il suo titolare di ruolo. Para il rigore decisivo di Allan, ma se avesse parato anche il rigore calciato dall’indisponente Konè, sarebbe entrato ancor di più nel cuore di tutti i tifosi.

FLOP – Quando si gioca con otto pedine su undici che di solito si ritrovano seduti sulla stessa panchina, non è Napoli - Torinosemplice impostare una gara dove bisogna macinare gioco su un campo zuppo d’acqua che non aiuta nemmeno nelle giocate più semplici. In tanti, nella serata di coppa, non brillano per incostanza o per evanescenza. Benitez dal canto suo tenta un harakiri quando decide di inserire De Guzman per Gargano, aprendo falle nel centrocampo e mettendo in evidenza. Chi doveva essere il trascinatore della serata, invece, delude le aspettative: Dries Mertens, non è lui, spesso arranca e le sue ispirazioni ad intermittenza non danno continuità alla manovra azzurra. Poi, in due occasioni, una ad inizio gara ed una al 120’, spreca il colpo di grazia allungano la sofferenza per i tifosi azzurri a cui non par vero che il magico folletto belga, che scalpitava e sbuffava quando gli veniva preferito Insigne, si sia spento ora che è l’unico titolare di quella zona di campo.

Massimo Avino

"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

View all posts by Massimo Avino →