Iodice, d.g. Ischia: “Sono dell’idea che nel determinare promozioni o retrocessioni l’unico giudice debba essere il campo”

Pino Iodice, direttore generale dell’Ischia, è stato ascoltato in procura a Napoli per più di due ore per deporre sul presunto caso Lotito, presidente della Lazio. Oggetto della “chiacchierata“, la telefonata recentemente diventata di dominio pubblico. Intervistato da Resport24.it il dg Iodice è apparso molto sereno: “Sono stato ascoltato dai pubblici ministeri in riferimento a quanto accaduto nell’ultima settimana, con riferimento alla telefonata tra me e Lotito, non posso dire altro perché c’è un’indagine in corso, ma posso solo dire che ho consegnato tutto quello che era in mio possesso al fine di poter favorire le indagini, sia documenti cartacei che altro“.

Ha visto che dalla Curva dello stadio Arechi è stato esposto uno striscione riferito a lei?: “Sì, me ne hanno parlato, ma io in questo momento non voglio nemmeno prendere in considerazione queste cose. Non mi va di colpevolizzare la tifoseria, ognuno la vede in una determinata maniera, ed è inutile focalizzare questi aspetti che sono marginali. Non voglio fare polemica, dico che ognuno ha il proprio coinvolgimento“.

Rifarebbe tutto quello che lei ha fatto?:Sì, lo rifarei. Non voglio passare per un eroe, la sciagurata telefonata tra me e Lotito è diventata di interesse nazionale e ritengo che il calcio debba essere più pulito“.

È stata una sua iniziativa quella di denunciare pubblicamente il tutto? Non ci sono altre persone avversarie di Macalli dietro a ciò?:Assolutamente è stata una mia iniziativa. Io sono dell’idea che nel determinare promozioni o retrocessioni l’unico giudice debba essere il campo, gli interessi economici per me sono secondari. Penso che questo sistema sia diventato ingovernabile da un certo punto di vista. E poi, che Macalli in qualità di presidente della Lega Pro possa esprimersi in quella maniera su una singola società come il Savoia è vergognoso, spero non ci siano ripercussioni“.