Ci sono momenti in cui non esistono bandiere politiche e maglie di squadre di club, ci sono momenti in cui non esistono uomini del Nord e uomini nel Sud, ci sono momenti come questi in cui siamo e ci sentiamo tutti italiani, pronti a vivere quelle indimenticabili notti magiche di Madrid e di Berlino che solo un Mondiale e solo la nostra Nazionale ci possono regalare. Come riportato dal “Corriere dello Sport”, mentre il Paese vive uno dei momenti più difficili della sua storia, l’Italia scenderà su un campo inguardabile dell’Amazzonia e cercherà non solo di riconquistare il titolo che nel 2010, in Sudafrica, non era riuscita a difendere, ma anche di riunire un popolo diviso tra renziani e grillini. Vogliamo vivere un sogno, tutti insieme, tutti uniti, anche se stavolta non siamo favoriti e affrontiamo un girone difficile, pieno di insidie e di trappole non solo metereologiche: la squadra di Prandelli ha una grande responsabilità sociale e siamo convinti che il ct – molto attento ai comportamenti morali dei rappresentanti azzurri – abbia trasmesso ai suoi giocatori anche questo tipo di impegno.
L’Italia debutterà a mezzanotte contro l’Inghilterra, che ai Mondiali ha affrontato solo nella finale per il terzo posto a Italia ‘90: vincemmo 2-1 e questo è un precedente di buon auspicio. Come il precedente agli Europei del 2012: Prandelli eliminò i nostri rivali ai rigori nei quarti di finale. Il fatto che la Nazionale non vinca dal 10 settembre scorso (2-1 contro la Repubblica Ceca) può crearci qualche disagio psicologico: da quel giorno 6 pareggi e una sconfitta, nemmeno il Lussemburgo siamo riusciti a battere, eppure c’è la sensazione intorno alla squadra azzurra che questo sia il Mondiale del riscatto dopo le tre vergognose esibizioni sudafricane. Prandelli ha fatto le sue scelte, coraggiose: Balotelli titolare, Verratti insieme con Pirlo, Candreva e Marchisio incursori e poi due armi segrete pronte a spaccare gli equilibri di ogni sfida, Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Roberto Mancini, illustre opinionista del nostro giornale e profondo conoscitore della Premier, è certo che l’Italia sia molto più forte dell’Inghilterra, dovrà solo avere molta pazienza e controllare Rooney, uno che al Mondiale non ha mai segnato.
Niente paura, da mezzanotte, perché c’è un’Italia da amare e un’Italia che ci può restituire un po’ di entusiasmo, allontanandoci per un mese dai problemi quotidiani. Per usare lo slogan con cui ci rivolgiamo ai nostri lettori, da oggi semplicemente passione.
Fonte: Napolipress