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 Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ha messo nel mirino Gianluigi Donnarumma, è noto l’interesse della Juve per il portiere classe 1999 del Milan che non rinnoverà il suo contratto con i rossoneri. Marotta ha parlato a La Gazzetta dello Sport del futuro di Gigio e non solo: “Dietro al caos Gigio c’è la Juve? In questo momento no. Ma con tre punti di sospensione. L’augurio che faccio è che alla fine si trovi un accordo fra le parti però, quando un giocatore è sul mercato, la Juventus ha il dovere di provarci. Gigio top player? È un talento, fa la differenza. Se Donnarumma dicesse ‘Sarebbe bello allenarsi per un anno con un mito come Buffon?’ È un sogno. Szczesny? Per ora stiamo lavorando in quell’ottica… Il management ha l’obbligo di allestire la squadra più competitiva per essere sempre protagonista. Il tutto con un mix fra attività patrimoniale, finanziaria, economica e risultati sportivi“.

Marotta ha poi parlato di altri obiettivi: “Se la Juve quest’anno può spendere di più? Sì, ma il mercato straordinario è stato fatto l’anno scorso, oggi vogliamo completare e alzare ancora il tasso qualitativo. I ricavi sono più che raddoppiati, grazie agli input che ha dato Agnelli si sono valorizzate le risorse. La potenza di fuoco è aumentata. Douglas Costa? Abbiamo avuto l’autorizzazione dal Bayern a incontrare i suoi agenti e la disponibilità del giocatore. L’incontro coi bavaresi? Vediamo: che il Bayern voglia venderlo e che la cifra sia congrua fra domanda e offerta. N’Zonzi? Ci sono stati sondaggi, non approfonditi. Chiacchiere col Siviglia? Mai. È fra i monitorati. Verratti? Fra valutazione e caratteristiche, l’investimento non ci interessa. Matuidi? Matic? Emre Can? Siamo davanti a un mercato dinamico e fluido, quel che non immagini oggi si può verificare domani… Se abbiamo sbagliato a mollare Tolisso? Assolutamente no. Per caratteristiche ha un profilo tattico che non ci serviva. Cerchiamo giocatori di qualità diverse. E Douglas Costa è diverso. Iniesta? Irraggiungibile

Marotta ha poi parlato dell’attacco, dei vari Keita, Bernardeschi, Schick e anche delle possibili cessioni: “Keita e Bernardeschi? Sono sicuro che Lotito non ha pronunciato quelle frasi (“Marotta ha chiesto scusa per Keita”, ndr) perché se le avesse dette sarebbero fesserie: conosco i regolamenti e mai mi sarei avvicinato a un giocatore di un altro club. Resta il discorso uguale a Donnarumma: quando il contratto è in scadenza c’è effervescenza nei giocatori. E c’è l’attenzione che la Juve deve avere. Bernardeschi: un talento. Se la Juve c’è? Al momento no. Primo colpo? Direi Schick. Diciamo lui più altri due. Schick può rappresentare un patrimonio ma soprattutto un protagonista della Juve futura. Se faremo la rivoluzione sul mercato? No. Nella rosa ci saranno innesti di qualità, non comprimari. Poi dipende da chi va via, che siano – dico a caso – Cuadrado o Lemina o Sturaro… Ma gli asset più importanti non li vogliamo cedere, anche se dobbiamo confrontarci con club che offrono stipendi più alti. Alex Sandro? Abbiamo ricevuto una proposta molto elevata (60 milioni, ndr) dal Chelsea. Abbiamo detto no. Ma riaffermo il principio di sempre: il giocatore è padrone di se stesso, e se vuole andare come successe per Pogba… Spinazzola subito alla Juve? No, giusto che faccia ancora esperienza, come Caldara. Via Cuadrado e Bonucci? Zero offerte, per entrambi. Mandzukic? Resta. Marchisio? Pure, poi dipende sempre dalla volontà dei singoli“.