Juventus Pirlo: “Altro che rassegnati,siamo a un punto dalla Champions raggiungeremo l’obiettivo”

Pirlo

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Juventus, Pirlo in conferenza stampa

Serie A – Juventus, il tecnico Andrea Pirlo parla in conferenza stampa in vista della partita di domani contro il Sassuolo:

Che partita deve fare la Juventus domani?
“Deve fare una grande partita ma la cosa più importante è che non voglio vedere rassegnazione perché ci sono ancora tre partite e siamo ad un punto dalla Champions. Ne ho viste di tutti i colori essendo da tanti anni nel calcio: ho visto vincere campionati all’ultima giornata, Champions perse all’ultimo secondo e io ho perso una Champions vincendo il primo tempo 3-0. Non ci deve essere rassegnazione ma positività. Abbiamo ancora possibilità di raggiungere l’obiettivo e deve essere la cosa più importante per noi”.

Ronaldo ha bisogno di staccare?
“Non abbiamo ancora parlato di questo, ha giocato tante partite e le ha fatte bene. Vedremo come sta oggi nell’allenamento del pomeriggio e decideremo il da farsi. Domani per noi è importante e delicata, spero di avere tutti a disposizione”.

Cosa pensa delle voci su un presunto litigio fra Paratici e Nedved per la sua posizione e sulle parole di Gravina?
“A proposito di questo non voglio neanche parlarne, in gossip e cose inventate non voglio entrarci. Per quanto riguarda Gravina sono cose esterne da lasciare da parte. Noi vogliamo dimostrare sul campo di meritarci la Champions, il resto lo lasciamo agli esterni”.

Come ha visto la squadra dopo la sconfitta?
“C’era grande delusione perché abbiamo perso 3-0 col Milan: una gara importante e uno scontro diretto. Come ho detto però nel calcio può succedere di tutto, il nostro obiettivo non cambia. Dipende da noi e speriamo che gli possano fare passi falsi. Abbiamo il dovere di crederci fino alla fine, il calcio dà soddisfazioni anche all’ultimo minuto”.

Cosa aveva in mente di diverso dicendo che si è dovuto adattare?
“Mi sono adattato per cause interne, infortuni, Covid. Avevo in mente qualcosa ma ad esempio non ho messo sempre la stessa formazione anche perché non ho sempre avuto tutti a disposizione. Quindi ogni partita diventava diversa da programmare e impostare e mi sono adattato”.

Ha paura di poter diventare il capro espiatorio?
“Non ho paura, penso solo al bene della Juventus che è più importante di tutto. I risultati poi diranno se sarò l’allenatore ma Juve viene prima di tutto e io cercherò di fare il meglio per la società finché sarò qui”.

A che cosa nello specifico si è dovuto adattare?
“Magari all’inizio hai un’idea di calcio e poi ti adatti dopo aver visto le caratteristiche dei giocatori. L’allenatore deve essere bravo ad adattarsi ai giocatori che ha a disposizione e farli rendere al meglio. Si hanno dei giocatori che magari si pensa abbiano certe caratteristiche ma poi scopri che sono differenti e devi muoverti diversamente”.

 

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